L'età dei personaggi nei racconti infantili

L'età dei personaggi nei racconti infantili

 

Il minore, spontaneamente, o su richiesta, facilmente accetta di assegnare ai suoi personaggi una determinata età. Questa può indicare: l’età che il soggetto ha; quella che vorrebbe avere, oppure l’età dei coetanei con i quali egli si identifica e con i quali vorrebbe socializzare. In alcuni casi possiamo riuscire a rilevare la maturità emotiva ed affettiva del soggetto, dall’età del personaggio con il quale egli si identifica.

 

Un esempio di personaggio nel quale il bambino si identifica, che ha un’età maggiore della propria, lo troviamo in Maria (nome di fantasia) Questa bambina, di quasi sei anni, viveva in una famiglia nella quale vi erano, tra i genitori, frequenti e intensi conflitti. La bambina soffriva di disturbi psicologici di media gravità, che si manifestavano con varie paure: della morte del papà o della mamma; degli insetti; della scuola e del buio. Inoltre, venivano riferiti dai genitori frequenti crisi di pianto; rifiuto della scuola; ansia di separazione; difficoltà ad allontanarsi dalla propria abitazione; notevole suscettibilità ai rimproveri e ai propri errori; persistenza di abitudini infantili e fame nervosa.

 

 

Una pizza con gli amici

C’era una volta una ragazzina di diciotto anni e un giorno andò a casa a mangiare una pizza con gli amici, ma lei non era contenta, perché pensava che gli amici gli creavano disordine in casa. Dunque, lei mangiava, ma non era felice. Guardò l’orologio e disse: “Sono le sette di sera, andate tutti via da casa mia”. Gli amici, alcuni restarono, altri se ne andarono e così si sentì un po’ sola e disse: “Ma comunque se ne dovevano andare prima o poi, perché era quasi mezzanotte”.

Dopo tornò a casa la madre e trovò tutto il disordine e disse: “Cosa è successo a questa casa?” Voleva cercare un orologio e poi le chiese chi le aveva comprato la pizza. La madre disse: “Tu mi sospetti qualcosa!” Ma la ragazza continuò a fare finta di niente, perché nascondeva tutto alla mamma. La madre voleva scoprire questo mistero e si infuriò e disse: “Ora io a questa ragazza gli toglierò la macchina, per punizione!” Tuttavia, la madre trovò il suo segreto.

In questo racconto la protagonista nella quale la piccola Maria si identifica ha diciotto anni. La ragazza invita gli amici a casa per mangiare una pizza. Non avendo fiducia nella madre, non si confida con questa (Ma la ragazza continuò a fare finta di niente, perché nascondeva tutto alla mamma). Tuttavia, Maria, nonostante il suo sogno di essere tanto grande da invitare gli amici per mangiare una pizza in casa, come vedeva fare alle ragazze grandi e non certo alle bambine come lei, non riesce a nascondere le sue difficoltà relazionali (…ma lei non era contenta perché pensava che gli amici gli creavano disordine in casa. Dunque, lei mangiava ma non era felice). Queste difficoltà sono tanto intense da spingerla a mandare via da casa gli ospiti, perché “gli creavano disordine”.

Da notare, nel racconto, alcune incongruenze sugli orari: “Sono le sette di sera, andate tutti via da casa mia” e subito dopo: “Ma comunque se ne dovevano andare prima o poi, perché era quasi mezzanotte”.

Il disegno da lei prodotto, (figura 2) non si collega al racconto, tuttavia può darci alcune indicazioni sui suoi vissuti interiori. Le braccia che sono gli elementi principali della comunicazione, poiché permettono il contatto e il rapporto diretto con il mondo esterno,[1]sono in questo suo disegno appena accennate. Ciò ci suggerisce che la bambina aveva delle difficoltà proprio nella comunicazione, cosa che d’altronde avevamo notato nel racconto. La bambina, inoltre, come per cercare di proteggere sé stessa e il suo ambiente di vita, ha bisogno di inserire sopra la scena un arcobaleno, segno di speranza protezione e gioia. 



[1] Crotti E., Magni A. (2006), Come interpretare gli scarabocchi, Como, Edizioni Red, p. 89.

 

Tratto dal libro di Emidio Tribulato: "I bambini raccontano - Interpretazione

dei racconti infantili".

 

 

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