Dai contenuti presenti nei racconti possiamo trarre molte indicazioni sulle problematiche del soggetto: sono questi molto ricchi o eccessivamente limitati? Si riferiscono a fiabe o soggetti che il bambino conosce bene, oppure sono originali?
Racconti molto poveri e banali, sono prodotti da bambini molto piccoli o da soggetti che presentano dei deficit intellettivi. I soggetti di entrambe le categorie di solito, riescono soltanto a mettere insieme parole e immagini molto semplici, ricavati dalla vita routinaria di ogni giorno.
Un esempio tra i tanti lo possiamo trovare in Chiara, una donna di 46 anni, sposata e con un buon titolo di studio, la quale soffriva di una precoce sindrome demenziale che aveva notevolmente limitato le sue capacità intellettive.
Una bambina
C’era una volta una bambina che voleva giocare con i suoi fratellini alle formine. La bambina era molto contenta di poter giocare con fratellini e cuginetti. E poi la mamma gli ha preparato qualcosa per fare merenda e tutti hanno fatto merenda. Poi la mamma l’ha portata a letto, perché era il momento del pisolino e ha fatto sogni d’oro.
Come si può facilmente notare questo racconto è troppo semplice per una donna di quarantasei anni, sposata e provvista di diploma. Le sue parole evidenziano in modo chiaro la povertà del suo mondo interiore, devastato dalla precoce demenza. Anche i disegni ci confermano i limiti presenti nei processi ideativi di questa paziente: la casa, gli alberi, i fiori e gli esseri umani, sono tutti disegnati in maniera infantile, con tratti schematici, poveri e banali.
Tratto dal libro di Emidio Tribulato: "I bambini raccontano - Interpretazione
