
01 Apr Bisogno di amore e affetto
Cera una volta un bambino che andava scrivendo su tutti gli alberi che incontrava ciao, perch? si sentiva solo e non aveva amici. Quello che faceva era un modo per fare amicizia con gli alberi anche se sapeva che non si doveva fare. Un giorno lo incontr? un taglialegna e con la scusa che pure lui aveva a che fare con gli alberi, gli diede qualche consiglio. Questo taglialegna gli serv? come amico per confidarsi e per esprimere tutto quello che aveva dentro, cos? con calma affrontarono questo discorso e questa persona lo convinse che era una cosa sbagliata sia per lui che per gli alberi. Il taglialegna non si ferm? qua, ma and? a dirlo a tutte le persone che conosceva per trovare qualche amico al bambino. Cos? organizz? una festa e invit? tutti gli amici e i parenti ed ebbe tanti amici.
Questo racconto ? indicativo su cosa desiderano i bambini. Essi hanno bisogno di amici e se hanno difficolt? a trovarli si accontentano anche di amici alberi, ma ? solo quando qualcuno li aiuta a trovare amici veri, in carne e ossa, che essi sono veramente felici e soddisfatti.
Un cuore in cielo
Una ragazzina di dieci anni che a causa di gravi carenze affettive ed educative da parte di entrambi i genitori, viveva in un istituto di suore insieme ad un altro fratello ed unaltra sorella, vede soltanto in Ges?, nella Madonna e nei Santi la possibilit? di avere amore e attenzioni:
Cera una volta un cuore che stava in cielo. Era grande e bello e rosso damore. Questo cuore era di una persona femmina, piccola, che aveva due anni, era una bambina e si chiamava Alessia, che si era fidanzata con Ges? e gli aveva dato il suo cuore. Alessia aveva una famiglia e i suoi genitori erano contenti che si era fidanzata con Ges?. Ges? era contento e la mamma Maria e i discepoli gli buttavano fiori sul cuore e a lui gli faceva piacere stare con loro, era contento I suoi genitori erano contenti che si era fidanzata con Ges?.
Certamente il vivere in un istituto di suore ha avuto il suo peso nel racconto della ragazza che sceglieva di fidanzarsi con Ges?. Ma quello che colpisce in questo racconto ? la sua identificazione con una bambina piccola di appena due anni, mentre la ragazza ne aveva dieci. ? come se la ragazza desiderasse regredire ad unet? nella quale si immagina che tutti i bambini siano felici. Accanto a questo desiderio di essere molto piccola, desiderio dovuto alle gravi carenze affettive presenti nella sua famiglia, vi ?, in questo racconto, anche un desiderio di fuggire dalla triste realt? nella quale la ragazza si trovava a vivere.
Una bimba nella tomba
Cera una volta una bambina che si chiamava Tindara. Un giorno mor? perch? i suoi genitori non la volevano pi?. Quando lhanno messa nella tomba lei era viva, ma poich? non riusciva a liberarsi mor?.
Questo racconto ? della stessa ragazza. In questo caso esprime nel modo pi? truce le sue reali sofferenze (un giorno mor? perch? i suoi genitori non la volevano pi?), ma anche gli incubi pi? terribili (Quando lhanno messa nella tomba lei era viva, ma poich? non riusciva a liberarsi mor?). Ci chiediamo: liberarsi da cosa? Probabilmente si riferisce al bisogno di scacciare da s? il peso terribile che opprime i bambini affetti da carenze affettive!
I racconti di Luigi
Un figlio chiamato Ges?
Cerano una volta due contadini che vivevano in una caverna perch? non avevano una casa, perch? erano poveri. Quando pioveva erano contenti cos? maturavano i frutti. Un giorno sono arrivati i soldati e hanno ucciso il marito: lanno messo in croce perch? sono malvagi. La ragazza piangeva, non si ? mossa pi? di casa e ha fatto un figlio di nome Ges?. E vissero non sempre felici e contenti. Giuseppe ? morto. Ges? lanno messo pure lui in croce. La mamma piange e nel mondo non si sente pi? parlare di loro, tranne che in chiesa.
Il cane e la pecorella
Mio zio che ha le galline, le mucche e le pecore. Un giorno la pecorella scapp? e fu mangiata dal cane. Mio zio non trov? la pecorella e chiese al cane: Dov? la pecorella?. Il cane disse: Me la sono mangiata. Lo zio lo leg? e tutte le pecorelle non furono pi? mangiate e vissero felici e contenti.
Lalbero morente
Cera una volta un albero bello che stava per morire perch? non aveva acqua. Un giorno un contadino lo vide un po appassito e gli mise dellacqua. E cos? rivisse e fece tanti frutti: le mele.
Questo ragazzo di dieci anni veniva descritto sia dai genitori sia dagli insegnanti come un ragazzo con gravi disturbi del comportamento con la presenza di negativismo, litigiosit?, suscettibilit?, facile perdita del controllo, bugie, linguaggio scurrile, atteggiamenti provocatori, ostili, furti ecc.
Tuttavia solo i suoi racconti ci permettono di cogliere quel qualcosa in pi? che ? fondamentale per una buona e corretta comprensione del caso.
Questi racconti ci permettono di entrare nel suo mondo interiore nel quale ? sicuramente presente tanta violenza ma vi ? anche tanta povert? affettiva (Un giorno sono arrivati i soldati e hanno ucciso il marito: lanno messo in croce perch? sono malvagi). (vivevano in una caverna perch? non avevano una casa, perch? erano poveri.)
Inoltre, come si pu? evidenziare dalla storia dell’albero morente, ? presente in questo ragazzo anche una chiara e forte richiesta di amore, che egli sente essere indispensabile per la sua serenit? e per il suo buon equilibrio interiore. (Cera una volta un albero bello che stava per morire perch? non aveva acqua.) Egli sa che questo amore gli potr? permettere di acquisire tutta la serenit? e la maturit? che attualmente egli non ha, cos? da “resuscitare” psicologicamente e socialmente.
A sua volta lo stare psicologicamente meglio gli potr? permettere di offrire alla sua famiglia e alla societ? tutto ci? che questa si aspetta da lui. (E cos? rivisse e fece tanti frutti: le mele).
Tratto dal libro di Emidio Tribulato:
“I bambini raccontano – Interpretazione