Un ambiente sereno è realizzato da genitori ma anche da familiari che possiedono un buon equilibrio psichico. Avere un buon equilibrio psichico significa avere un Io normalmente e armonicamente sviluppato e strutturato, il quale sa ben relazionarsi con se stesso e con gli altri e sa osservare la realtà con obiettività, riuscendo a mantenere delle buone capacità di giudizio e di critica anche nelle situazioni che richiedono un notevole impegno e controllo personale. Avere un buon equilibrio psichico significa vivere e possedere una realtà interiore che non sia preda dei conflitti, delle ansie, delle paure, delle dipendenze, dei disturbi caratteriali o peggio delle malattie psichiche di una certa rilevanza come le psicosi. Un ambiente sereno è fatto quindi da genitori scarsamente ansiosi e reciprocamente affettuosi, attenti e premurosi, i quali sono in grado di occuparsi del benessere fisico e psichico dei loro figli, senza dannosi eccessi.
Alla ricerca di un mondo gioioso e sereno
“C’era una volta un bambino che viveva solo in una casa in campagna. Un giorno decise di abbellirla mettendo dei vasi con dei fiori. Rasò il prato e vide degli uccelli volare nel cielo.
Un giorno gli abitanti della zona andarono a casa del bambino, cenarono lì e alla fine gli fecero i complimenti per la casa che aveva.
Abitava solo, perché tutti lo prendevano in giro. Andò a letto e sognò una famiglia: era pentito di vivere da solo. Sognò una famiglia molto ricca, fatta da papà, mamma, fratello e sorella. Sentì bussare ed era una famiglia che lo voleva accogliere. Erano buoni, comprarono un po’ tutto, erano sempre allegri”.
Michele, nella sua ricerca di un ambiente sereno, ricco di pace, esclude la sua famiglia di origine, forse pensandola incapace di dargli quanto serve ai suoi bisogni (viveva solo in una casa in campagna). Inizialmente la soluzione che trova è quella di vivere da solo in un ambiente bucolico ed in una casa da rendere bella e ricca di fiori. Una casa, quindi, capace di dargli serenità, pace, accoglienza e tenerezza. Si accorge ben presto però che un ambiente idilliaco, ma privo del calore familiare è incompleto. E allora inserisce una nuova famiglia, una famiglia ideale, che l’accoglie nel suo seno dandogli tutto ciò che il suo cuore attendeva da tempo: non solo i giocattoli desiderati (comprarono un po’ di tutto),ma anche e soprattutto avevano un atteggiamento e un comportamento benevolo e gioioso (erano buoni; erano sempre allegri). Atteggiamenti molto diversi da quelli della sua vera famiglia nella quale lui soffriva molto a causa dell’ansia paterna e materna (da notare il sole sanguigno, sporco, quasi nero che evidenzia una figura paterna non solo incapace di dargli protezione ma altresì causa di paure e ansie). Il bambino inserisce come motivo della sua ricerca di solitudine l’essere preso in giro da tutti. In realtà i suoi genitori non avevano questo tipo di atteggiamento nei suoi confronti, ma erano i suoi problemi psicologici che lo rendevano facilmente vulnerabile nei confronti dei suoi compagni di scuola.
Non vi è dubbio che una visione ottimistica e gioiosa della vita, un dare spazio alla fiducia in se stessi, negli altri e nel futuro, abbia notevoli vantaggi:
Uno stato d’animo ricco di ottimismo:
- · migliora molto il benessere fisico e psicologico sia della madre sia del bambino e aiuta ad affrontare meglio gli eventuali problemi legati alla gravidanza, al parto e alla cura ed educazione del figlio;
- · permette di instaurare un rapporto positivo con i figli in quanto, come per gli alberi i frutti, per l’uomo i figli rappresentano una scommessa nei confronti degli altri e della vita. ‹‹Sì, è vero, oggi come in passato, non tutto va per il verso giusto, non tutte le persone sono oneste, caritatevoli, disponibili, amorevoli, ma vi è la possibilità che qualcosa cambi e cambi in meglio. Ecco, pur conoscendo tutto ciò, io dono mio figlio al mondo, affinché contribuisca a costruire, insieme agli altri esseri umani che credono negli stessi valori, un futuro migliore››. Tra l’altro i figli dei genitori ottimisti hanno più successo dei compagni pessimisti, sono anche più popolari e si integrano meglio nel gruppo dei coetanei.
- · dà alla coppia maggiore serenità di fronte agli imprevisti e alle difficoltà e avversità della vita;
- · permette una salute fisica migliore in quanto il sistema immunitario funziona in modo più efficace;
- · rende più facile e rapido il recupero dopo un evento difficile o traumatico.
- · dà maggiori gratificazioni e soddisfazioni nelle varie attività ed impegni quotidiani;
- · rende più facile e rapido l’adattamento e la flessibilità nell’affrontare le nuove circostanze e le nuove sfide della vita;
- · rende più semplice la soluzione dei problemi, in quanto permette di vedere non solo gli aspetti negativi di una situazione ma anche quelli positivi e quindi ridimensiona lo stress che alcune difficili situazioni potrebbero provocare.
Ottimismo però non significa avere una visione irreale della vita e di quanto ci circonda. Affrontare la vita in modo irrealistico comporterebbe dei rischi notevoli, in quanto i genitori hanno anche il dovere di far fronte con realismo, senza false speranze, senza fughe dalla realtà, ad ogni problema facile o difficile che si presenta.
D’altra parte, proprio perché il mondo del bambino è, in certi periodi, fonte di incognite, paure e perplessità, i minori hanno bisogno di persone in grado di rischiarare e sconfiggere i fantasmi, le paure e i timori inutili o eccessivi.
Un bambino che odiava la pioggia
‹‹C’era una volta un bambino di nome Gigi il quale non voleva mai che si mettesse a piovere. Un giorno la madre gli spiegò che prima o poi questo effetto naturale doveva accadere. Se lui non ci avesse fatto caso, la pioggia sarebbe durata pochissimo. Infatti in quel preciso istante si mise a piovere e Gigi si mise a parlare con la mamma e non ci fece caso (alla pioggia). Dopo poco tempo sparì la pioggia e venne l’arcobaleno››.
I bambini, tutti i bambini, amano la pace, la serenità, la gioia e l’accoglienza (l’arcobaleno) mentre non amano la malinconia e la tristezza (non voleva mai che si mettesse a piovere). Le mamme come quelle di Giuseppe, così come i papà, dovrebbero riuscire a far capire ai figli che è impossibile eliminare dalla vita le cose brutte e le malinconie ma che dopo di queste è facile che riappaia la serenità e la gioia, così che non si deprimano facilmente nei momenti difficili e possano godere pienamente dei momenti felici (Un giorno la madre gli spiegò che prima o poi questo effetto naturale doveva accadere. Se lui non ci avesse fatto caso, la pioggia sarebbe durata pochissimo. Infatti in quel preciso istante si mise a piovere e Gigi si mise a parlare con la mamma e non ci fece caso (alla pioggia). Dopo poco tempo sparì la pioggia e venne l’arcobaleno.
-
Tratto dal libro di Emidio Tribulato "Il bambino e l'ambiente"
Per scaricare gratuitamente tutto il libro clicca qui.