GIOCHI CON MATERIALI NON PLASMABILI
Osservazione e valutazione
Il bambino ha giocato a lungo con sabbia, fango ed altri materiali plasmabili. Dopo qualche tempo, se ci accorgiamo che non li utilizza in modo grossolano come le prime volte, ma tende a tracciare, ad esempio sulla sabbia, delle grandi linee e dei “ghirigori”, e col fango inizia una semplice ma importante opera di rappresentazione, e se inoltre non ha difficoltà a giocare in un posto ben determinato, potremo pensare che egli ha superato la fase manipolativa e che ora è in grado di accettare e di utilizzare le dita per disegnare con altri materiali, che offrono meno possibilità alla manipolazione, ma che permettono dei tratti più netti, più puliti su un solo piano.
Indicazione
Tra i materiali non plasmabili ricordiamo:
1. La schiuma da barba.
2. L’acqua.
3. La farina.
4. I colori a dito.
1) LA SCHIUMA DA BARBA
Questo tipo di sussidio può essere utilizzato per disegnare, sia con tutta la mano, che con le singole dita. Le superfici utilizzabili possono essere uno specchio, un pavimento scuro o un tavolo rivestito di formica scura.
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Possiamo spruzzare la schiuma da barba con la bomboletta, creando un’immagine qualunque, ad esempio, una faccia; o possiamo giocare a rivestire un oggetto, come un giocattolo o una bambola. Questo, che è uno dei pochi modi per sfruttare la scarsa plasmabilità di questo materiale è ovviamente un gioco costoso, che potrebbe creare problemi, se, accanto al bambino, non vi è un adulto che organizza e controlla il gioco.
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Mettiamo un po’ di schiuma quanto un noce sulla superficie dello specchio o della formica e facciamola stendere dal bambino con tutta la mano più che sia possibile facendogli osservare il diverso effetto ottenuto con i vari movimenti (stimolo all’indipendenza della mano rispetto al braccio).
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Successivamente con l’indice (stimolo all’indipendenza delle dita) gli faremo tracciare prima delle linee verticali, poi delle linee orizzontali e infine delle linee circolari.
- Le linee verticali sono più facili da eseguire rispetto a quelle orizzontali, pertanto sarà bene fargli effettuare prima queste.
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Facciamogli poi disegnare, sulle superfici sopra indicate, delle figure più reali e vicine al suo mondo, come un albero, un sole, un volto, un bimbo.
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Infine, se avremo disegnato con un pennarello lavabile delle grandi immagini sullo specchio, il bambino, utilizzando la schiuma, potrà ricopiarle, ricalcarle, riempirle.
2) L’ACQUA
Bagneremo, ma non troppo, una spugnetta nell’acqua posta in una tazzina di plastica; con questa potremo farlo disegnare agevolmente sulla lavagna o su un’altra superficie scura.
Gli faremo fare prima dei grandi cerchi, con una mano e poi con l’altra; delle grandi onde, e altri disegni più complicati, come un " 8 " rovesciato. In questo modo l’aiuteremo a coordinare, rinforzare o rilassare la muscolatura del braccio, della mano, del polso e delle spalle, sia del lato dominante, che dell’altro.
UTILIZZAZIONE DA PARTE DEL BAMBINO SPASTICO
Le posture corrette per il bambino spastico sono essenziali. E' bene tenere il bambino a cavalcioni sulle gambe dell’educatore mentre traccia delle figure con la schiuma su uno specchio.
Si può tenere il bambino appoggiato sul pallone del Bobath mentre gioca con la schiuma da barba su uno specchio a parete o su un tavolo – Il controllo si esercita a livello delle cosce, in alto, mantenendo gli arti extrarotati e le anche estese. Per accrescere l’estensione attiva di tutto il corpo, i piedi sono poggiati e premuti sulle nostre gambe mentre il pallone viene fatto oscillare lentamente.
3) GIOCHI CON LA FARINA O CON IL BOROTALCO
Valutazione
Per la farina e il borotalco vale lo stesso tipo di valutazione fatto per la schiuma da barba, cioè la loro utilizzazione presuppone che il bambino non se ne serva soltanto dal punto di vista manipolativo, e quindi per prenderla, buttarla, o impasticciarsi il viso e il corpo, ma accetti le possibilità grafiche offerte da questo materiale. Per tale motivo è bene che sia l’educatore o il genitore a preparare il tavolo o la superficie scura, spargendovi un sottile velo di borotalco o farina, senza dare al bambino tutto il materiale.
Indicazione
Sulla farina o borotalco spolverati sul tavolo lasciamo che il bambino scarabocchi o disegni. Per molto tempo non si riuscirà a distinguere niente in questi tracciati disordinati e l’educatore, scoraggiato, sarà tentato d’interrompere questo tipo di attività apparentemente “senza costrutto” , per stimolarlo a segni grafici per lui più importanti e con senso logico (casette, fiori, omini). Ciò sarebbe un errore, in quanto, se il bambino non ha cessato quella scoperta grafica spontanea, non è pronto sia manualmente che psicologicamente alle fasi successive.
Come dice Rey , infatti «un giorno forse, il bambino cesserà di fare tratteggi, zig zag a caso, compariranno nel suo tracciato elementi circolari: sarà il segno di un progresso, che si affermerà meglio il giorno in cui il piccolo, indicando un vago tracciato, o anche una parte di questo, lo nominerà facendo capire di aver voluto rappresentare qualche cosa: una casetta, un fiore, un animale».
A questo punto constateremo che la prima fase del disegno normale si è instaurata: il bambino, allora, si interesserà alla sua produzione grafica, il tracciato tenderà a rappresentare oggetti o esseri. Cercheremo allora, anche per imitazione, di stimolarlo a fare vari tipi di segni grafici, per esempio: linee ondulate come il mare, per sostenere una barchetta; cerchi o linee rotonde per fare il sole, delle facce, le ruote di una macchina e così via.
Naturalmente il bambino traccerà le linee o i cerchi e l’educatore utilizzerà i suoi segni per i disegni più complicati.
UTILIZZAZIONE DA PARTE DEL BAMBINO SPASTICO
Per questo tipo di bambino diverse sono le posizioni utilizzabili.
Ad esempio l’educatore rimane seduto a terra con le gambe aperte, tiene i bambino a gambe distese extrarotate controllandolo a livello delle cosce o delle ginocchia. Davanti a lui metterà un puff o un tavolinetto su cui lavorare col materiale sopra citato.
Anche la posizione in ginocchio eretto è valida in quanto il carico è distribuito simmetricamente sulle due gambe e le anche sono estese.
4) I COLORI A DITO
Valutazione
A volte i colori a dito sono rifiutati da bambini in quanto questi colori danno la sensazione di sporcarsi, anche se sono perfettamente lavabili e atossici.
Ciò può succedere a un bambino spastico che ha un cattivo rapporto con le proprie mani e le dita: ma anche nel bambino che ha disturbi nevrotici e psicotici, in quanto questo può sentire lo sporco come qualcosa d’invadente per la propria persona. Normalmente tutto ciò nei bambini non avviene, anzi amano i colori, sono felici di mescolarli con le dita senza alcun pennello.
Indicazione
Questo tipo di materiale è composto da barattoli di vari colore, atossici e facilmente lavabili sia dalle mani che dalla biancheria.
Possono essere adoperati con il pennello, ma l’utilizzazione specifica è con le dita. Bisogna disporre di cartoni grandi (fig.46) piuttosto pesanti da fissare su un tavolo e di un secchio pieno a metà d’acqua per lavarsi le mani.
All’inizio per evitare che il bambino utilizzi questo materiale impasticciandosi troppo, è bene far capire l’uso facendogli chiudere il pugnetto, lasciando libero un solo dito, l’indice e facendogli immergere nel colore soltanto la punta.
In questo modo utilizzerà il suo dito come un pennello con cui creare i suoi primi capolavori artistici.
Si consiglia di sfruttare la sua migliore produzione grafica per farne dei quadretti da appendere alle pareti della stanza o da regalare.
I cartoncini che abbiamo consigliato potranno essere sostituiti con carta di poco prezzo, anche se parzialmente scritti. Per tale scopo possiamo procurarci ritagli di carta da parato, manifesti inutilizzabili, carta da pacchi. Il bambino, infatti, non tiene molto alla qualità, ma alla quantità del materiale. Essenziale è che ne trovi sempre a disposizione. Il supporto dove poggiare la carta è importante. Potrebbe essere sufficiente un tavolo basso o il pavimento ma è più difficile disegnare su una superficie orizzontale; meglio un piano inclinato. Per tale motivasi può comperare un cavalletto ben solido a due facce, in modo tale da utilizzare una faccia per dipingere e l’altra come lavagna o per far dipingere un altro bambino. Si può inoltre usare un pezzo di panforte, di masonite o di cartone robusto, da appendere alla parete o da appoggiare su una sedia.
Importante è che sia ben stabile e che vi sia un posto dove porre i barattoli. Per fissare la carta si possono utilizzare delle mollette o delle puntine da disegno. Bisogna ricordarsi in fine di proteggere la zona dove il bambino lavora con vecchi giornali stesi a terra.
Per quanto riguarda i lavori collettivi da fare in classe oppure a casa con gli altri figli, piuttosto che farli lavorare tutti insieme il che comporterebbe un disturbarsi reciprocamente, senza arrivare ad un risultato importante, è meglio che ciascun bambino esegua il proprio disegno individualmente e quindi successivamente potrà unirlo a quello degli altri per formare un collage.
Tipi di attività
- Lasciate che il bambino disegni liberamente su un foglio bianco utilizzando i vari colori.
Nel disegno libero, infatti, ci si limita a far parlare il bambino della sua produzione grafica e a far riconoscere nei suoi tracciati quegli elementi che potrebbe trovare riscontro nella realtà: « questa sembra una macchina, quest’altro un bambino, e così via » , complimentandosi per le sue capacità.
Gli stimoli ed i suggerimenti dovranno essere molto graduati e limitati. Infatti critiche anche benevoli o richieste superiori alle sue capacità potrebbero distruggere a poco a poco il disegno libero e quindi sopprimere la possibilità di manifestarsi con un linguaggio personale spontaneo.
Ricordiamo infatti che il disegno libero deve sempre rimanere alla base di un’attività grafica.
Per Rey «l’educatore deve riprendere a disegnare come un bambino, deve ritrovare la successione dei mezzi ingenui di rappresentazione». Ciò significa che i suggerimenti devono seguire la normale evoluzione del disegno infantile; senza salti e senza volere bruciare delle tappe indispensabili. Ciò vale per il disegno dell’omino, ma anche per il disegno dell’albero, della casa, del mare, degli animali e così via.
Solo quando il bambino adotta ed utilizza una più ricercata attività figurativa è possibile proporre delle varianti migliorative.
- Pittura con macchie di colore
Questo tipo di pittura, dai piacevoli risultati, si può ottenere versando un po’ di colore sul foglio. Ripiegando più volte il foglio si ottengono dei particolari effetti speculari che si possono arricchire con la fantasia.
Anziché piegare il foglio, si può soffiare sul colore con una cannuccia, che farà spruzzare il colore tutto attorno al foglio. Infine si potrà fare allargare la macchia con le dita.
Per aiutare il bambino spastico a controllare il tronco e il braccio facciamogli eseguire questi esercizi facendolo sedere su uno sgabello o un rullo davanti ad un tavolino basso, su cui ci saranno i colori. Il foglio lo metteremo accanto al tavolino sulla parete in modo tale che il bambino possa dipingere dopo essersi girato.
- Disegno guidato da una traccia
abbozziamo il disegno di qualcosa, che il bambino modificherà a piacere, ad es. una barchetta, un albero, un prato.
- Disegno con oggetti di varia forma
Prendendo alcuni oggetti ( per i cerchi sono ottimi i contenitori di plastica, oppure i bicchieri; per rettangoli servono delle piccole scatole di medicinali, triangoli potrete ottenerli ritagliandoli da un cartone pesante), aiutate il vostro bambino a tracciare delle forme utilizzando questi oggetti.
- Disegno guidato da una forma
Per dargli il concetto di forma, è bene iniziare a fargli sentire quei movimenti stessi del proprio corpo che queste esistono.
Disegnando un grande cerchio a terra lo inviteremo a camminarvi attorno; si accorgerà che quella forma circolare contempla un determinato movimento, in questo caso di girotondo.
Disegnando a terra un rettangolo si accorgerà che il modo di camminare sarà diverso; camminerà prima dritto, e poi proverà a girarsi da un lato; poi ancora dritto, e poi da un lato.
Il secondo momento della concettualizzazione e della consapevolezza delle forme sarà quello di fargliele avvertire, oltre che visivamente, attraverso i movimenti della mano. Per far ciò dovremo preparare ritagliandolo, un cartone spesso, o un pezzo di compensato di varia forma(vuoto al centro) : rotondo, quadrato, rettangolare, a stella.
Fissando la forma sul cartone, con una mano o una puntina da disegno, lasceremo che il bambino dapprima giochi a riempirla di pittura, successivamente potrà seguirne il contorno esterno e quindi quello interno.
Togliendo la forma il bambino si accorgerà del piacevole effetto ottenuto.
L’educatore potrà arricchirla e completarla trasformandola in un oggetto concreto e vicino alla vita del bambino.
Da un rettangolo si potrà ottenere un vagoncino, una macchina, un quadretto, un armadio, un libro; da un triangolo un cono gelato, una tenda da indiani, un formaggino; da un cerchio si potrà passare ad una mela, un arancia, una palla, una testa, una macchina.
- Disegni di tracciati: Punti e linee.
Stimoliamo il bambino, dicendogli: «facciamo la pioggia» (tante linee verticali); «facciamo la neve» (tanti puntini); «facciamo il mare» (tante linee ondulate).
- Utilizziamo inoltre le idee ed i disegni contenuti nelle schede di prescrittura.
Mediante queste schede, di cui parleremo più avanti, faremo giocare il bambino in modo graduato, dopo averle riprodotte e ingrandite adeguatamente, fino a fargli compiere i movimenti richiesti per il completamento dei disegni stessi: unione di due punti, anelli grandi, anelli allungati, e altri.
- Disegnare la parte di un contorno.
Ad esempio faremo tracciare un semicerchio da un cerchio, un angolo da un triangolo.
Ciò permetterà al bambino di astrarre dalla forma alcuni elementi essenziali e fondamentali della forma stessa.
All’inizio sarà bene segnare dei riferimenti cosicché egli inizi e termini ad un certo punto. In seguito sarà lui stesso ad utilizzare i vari elementi per disegni più complessi. Unendo infatti le varie forme si potrà farvi scoprire che queste costruiscono degli oggetti che lui conosce: un quadrato più un rettangolo formano una casa; un triangolo più un rettangolo, un albero; un cerchio più un triangolo, una testa con cappello e così via.
Sarà l’educatore stesso a completare i disegni fatti. Ben presto ci accorgeremo che anche il bambino saprà fare altrettanto con la sua viva fantasia, trovando delle utilizzazione da noi difficilmente immaginabili.
o è costretto a mantenere l’equilibrio modificando la posture di tutto il corpo. Questo modo di giocare lo aiuta a migliorare l’equilibrio nella stazione eretta, e quindi anche nel cammino. Potendo utilizzare la posizione seduta è bene che questa avvenga su un grosso rullo davanti ad un tavolino basso in modo tale che il bambino allarghi ed extraroti le gambe, e mantenga eretti il capo ed il tronco.