I patti matrimoniali

I patti matrimoniali

 

 GLI SCOPI DEI PATTI MATRIMONIALI

I patti, le regole e gli impegni che sono alla base del matrimonio devono, in qualche modo, cercare di contemperare, realtà ed esigenze diverse e spesso contrastanti.

  • ·        L’istintivo desiderio di predominio di un sesso sull’altro.
  • ·        L’istintivo desiderio ed il bisogno di amalgama di un sesso rispetto all’altro.
  • ·        I desideri ed i bisogni personali.
  • ·        I desideri ed i bisogni della collettività.
  • ·        I desideri e bisogni della famiglia.
  • ·        I desideri e bisogni dello Stato sociale.
  • ·        I desideri ed i bisogni del mondo economico e dei servizi.
  • ·        I desideri ed i bisogni del mondo affettivo - relazionale

La causa degli incessanti cambiamenti e del diverso modo di vivere la sessualità, i ruoli, la famiglia, il rapporto con i figli, sta proprio nella molteplicità dei soggetti interessati e nella diversità e molteplicità dei loro bisogni ed esigenze.

E’ noto che l’esigenza del singolo non sempre si sposa con quella della coppia. L’esigenza della coppia non sempre coincide con quella della famiglia. Le esigenze delle famiglie non sempre soddisfano le necessità del mondo economico e dei servizi.

Come non è mai stato facile contemperare le esigenze legate alla libertà dei singoli e delle coppie con quelle suggerite dalla responsabilità, altrettanto arduo è stato il contemperare le esigenze sentimentali e amorose con quelle educative e di cura; i bisogni economici con quelli affettivi e questi ultimi con quelli religiosi ed etici.

Da parte dei vari popoli, civiltà e nazioni più volte, nella speranza di contemperare queste varie esigenze, i patti e gli impegni matrimoniali sono stati strutturati, adattati, inventati e, a volte reinventati utilizzando esperienze e tradizioni non solo della propria cultura ma anche di quella degli altri popoli e razze con le quali ogni popolazione entrava in contatto.

Ad esempio, per quanto riguarda i rapporti tra i due sessi, mai abbiamo avuto in tutta la terra modalità di rapporti uniformi. Possiamo allora tranquillamente affermare che la diversità e la varietà di questi rapporti non sono l’eccezione ma la regola.

Le donne e gli uomini dell’antica Grecia non avevano gli stessi diritti e doveri degli uomini e donne romane. A sua volta gli uomini e le donne romane non avevano gli stessi diritti e doveri degli uomini e delle donne dei popoli che circondavano l’impero o che il mondo romano sottometteva.

Anche oggi, i rapporti fra i due sessi sono notevolmente diversi da quelli presenti anche solo cinquant’anni fa, ma sono anche notevolmente diversi nelle varie parti del globo.

Né si può dire, come spesso erroneamente viene affermato, che vi è un modo arcaico di intendere questi legami ed un modo moderno. Sarebbe strano intendere per arcaico quello che avviene nel mondo non occidentale o avveniva solo cinquanta anni fa anche nella nostra società e definire come moderno solo quello che è avvenuto negli ultimi cinquant’anni in Europa o nel Nord America, dimenticando che esistono molti popoli con usanze opposte alle nostre, è sono la netta maggioranza.

Su questi patti e sulle regole riguardanti i rapporti tra i due sessi nella vita prematrimoniale e in quella matrimoniale agiscono, tra l’altro, le situazioni economiche e ambientali, ma intervengono anche le influenze dei bisogni emergenti da parte dei singoli e delle comunità.

Basti pensare alle diverse condizioni ambientali nei quali venivano a trovarsi i boscimani dell’Africa rispetto agli eschimesi del polo Nord. Basti pensare alle civiltà contadine di qualche secolo fa rispetto a quelle industriali agli inizi dell’Ottocento e a quelle post industriali di oggi.

La varietà è presente:

  • nelle regole date ai fidanzati,
  • nella scelta del coniuge o dei coniugi,
  • nel numero dei coniugi,
  • nell’autorità all’interno della famiglia,
  • nella stabilità e forza del vincolo matrimoniale,
  • nella scelta della residenza della famiglia,
  • nei rapporti esistenti tra la coppia e le famiglie d’origine.

5.3.3.1 TIPI DI LEGAMI TRA UOMINI E DONNE

Sul modo migliore di regolare il rapporto tra un uomo e una donna, tra questi e i propri familiari, amici e ambiente sociale, hanno scritto e dissertato laici e sacerdoti, grandi santi e grandi peccatori. Giacché la comprensione, il dialogo e l’armonia sono alla base della famiglia, e poiché la famiglia è essenziale alla società, non è possibile trascurare l’armonia di questo rapporto, non è possibile lasciarlo all’improvvisazione.

Insigni medici, psicologi, pedagogisti, filosofi, poeti, letterati e artisti, instancabilmente si sono cimentati nel descrivere le gioie e le sofferenze dell’amore e del rapporto tra i sessi. Molti di loro inoltre, hanno cercato di offrire i consigli che ritenevano più opportuni per far sì che questa relazione fosse ricca, piena e soddisfacente.

L’arte di stuzzicare e suscitare l’interesse nell’altro sesso, di sedurre e ammaliare, l’arte di convincere e persuadere, di amare e far innamorare, l’arte di dare e ricevere piacere, di farsi sposare e di condurre un matrimonio sereno se non felice o semplicemente l’arte di vivere in pace nella stessa casa con un uomo o con una donna, è stato sempre l’argomento più attuale, dibattuto e controverso.

Essendo un tema sfuggente, l’umanità non è riuscita a dargli una configurazione, non dico definitiva nel tempo, ma neanche semplicemente stabile.

Anche se la famiglia nucleare è un fenomeno sociale universale, per cui in ogni situazione il marito, la moglie e i figli non adulti costituiscono un’unità separata dal resto della comunità, nei secoli e nei diversi popoli sono state sperimentate e utilizzate un notevole numero di possibili forme di rapporto: uomo – donna; coppia –famiglie di origine; coppia – società civile.

Ad esempio, il legame coniugale può avvenire tra un uomo e una donna (monogamia). La presenza di coppie sepolte nella stessa tomba nei cimiteri antichi sembra attestare il fatto che la monogamia era generalmente praticata già nell’era paleolitica. “ Tra un uomo e più donne (poliginia). Tra una donna e più uomini (poliandria).Tra due donne o tra due uomini (matrimonio tra omosessuali). Oppure tra più uomini e più donne (amore all’interno d’una Comune; amore libero).

Per quanto poi riguarda la responsabilità della conduzione della famiglia, questo rapporto può essere previsto: alla pari; a prevalenza femminile; a prevalenza maschile; con ruoli diversi ma complementari; con ruoli simili. Pertanto la responsabilità all’interno della famiglia può essere affidata alla donna (matriarcato), all’uomo(patriarcato), ad entrambi (responsabilità condivisa), oppure la responsabilità ultima può essere delegata ai giudici dello Stato, come avviene oggi in Italia.

I legami e i rapporti con le famiglie di origine possono essere molto stretti e numerosi oppure molto limitati e scarsi.

Sono stati inoltre sperimentati tutti i possibili interventi dello Stato sulla famiglia: nessuna ingerenza, scarsa ingerenza o, come nella nostra attuale società, massiccia ingerenza.

Anche la relazione tra i due sessi prima del matrimonio è stata ed è gestita in vario modo sia dalle famiglie interessate che dalla comunità. Se in alcuni periodi o in alcuni popoli, prima del matrimonio non è prevista alcuna libertà sessuale, in altri popoli ed in altri periodi era accettata una modesta comunicazione nella coppia al fine di avere un buona conoscenza l’uno dell’altro e quindi veniva accettata una parziale e limitata intimità, fino ad arrivare al nostro periodo storico nel mondo occidentale dove è spesso ammessa una completa comunione e libertà sessuale, con tutti i diritti delle persone sposate ma senza alcun obbligo.

I patti possono coinvolgere esclusivamente i singoli componenti la nuova famiglia, i due gruppi familiari, l’ambiente sociale di provenienza, la città o lo Stato dove vivono le singole famiglie.

Gli accordi possono essere quindi ad un livello estremamente semplice: Maria si sposa con Giovanni e va a vivere nella casa che la madre le ha lasciato. Oppure possono coinvolgere nazioni e potentati economici, come i patti tra regnanti che potevano addirittura essere forieri d’una pace duratura o di lunghe e sanguinose guerre o come i patti tra i magnati dell’industria.

I contratti matrimoniali possono contenere solo elementi di tipo laico, come nelle popolazioni musulmane e nei matrimoni civili, o possono coinvolgere la religione fino a far considerare il matrimonio un sacramento, come nella religione cristiana.

E’ da questi patti che discendono i doveri da parte di un fidanzato rispetto all’altro, di un coniuge rispetto all’altro. I doveri da parte dei genitori verso i figli e viceversa. Gli impegni da parte della famiglia verso lo Stato e viceversa. E ancora i doveri dei genitori d’origine verso gli sposi e i doveri dello Stato verso le famiglie.

5.3.3.2 PATTI ESPLICITI E PATTI IMPLICITI

I patti possono essere espliciti o implicitiEspliciti sono i patti enunciati nelle leggi, nei contratti matrimoniali o prematrimoniali. I patti impliciti sono quelli non direttamente espressi durante il rito del matrimonio, né presenti nelle leggi dello Stato o in scritture pubbliche o private. Questi patti si ritrovano però nelle consuetudini locali e nell’ambiente sociale, i quali spesso li richiedono, li pretendono e li fanno attuare magari con più impegno e coerenza dei funzionari dello Stato. Sia per i patti espliciti che per quelli impliciti possono essere previste delle sanzioni per coloro che ad essi non ottemperano.

I patti possono riguardare il periodo della conoscenza dei giovani, la fase prematrimoniale e quella matrimoniale. Alcuni di questi patti possono riguardare, in caso di divorzio o annullamento, il periodo successivo allo scioglimento del vincolo coniugale.

In genere accanto ai patti che tendono a fissare doveri e obblighi di natura affettivo-relazionale (patti affettivo-relazionali) ve ne sono altri che cercano di rendere chiare e ben definite le condizioni economiche del matrimonio (patti economici).

I patti affettivo-relazionali riguardano i sentimenti, le emozioni e i ruoli.

Fanno invece parte dei patti economici i beni dotali, le condizioni per usufruirne, l’esito di questi beni al momento dello scioglimento o dell’annullamento del matrimonio o dell’allontanamento del coniuge e così via. Nelle varie società vi è la prevalenza di alcuni aspetti rispetto ad altri e pertanto, a volte sono prevalenti i patti di natura economica rispetto a quelli di natura affettivo-relazionale e viceversa.

5.3.3.3 I PATTI DELLA SFERA ECONOMICA

I patti legati al mondo economico e della politica possono contenere molti elementi che riguardano i singoli elementi della coppia, uomo - donna, ma anche gli impegni delle rispettive famiglie o, nei contratti di tipo nobiliare, addirittura gli impegni tra due grandi comunità o tra due Stati.

Se consideriamo anche solo il contratto matrimoniale ci accorgiamo subito che esso ha subìto notevoli cambiamenti nelle varie epoche storiche, né è mai stato uguale presso tutti i popoli della terra, anche considerando lo stesso periodo storico.

Fino alla massificazione dei costumi e delle usanze, i contratti matrimoniali erano diversi addirittura tra città e paesi molto vicini tra loro. Se in alcuni paesi la tradizione voleva che la donna portasse in dote la casa e l’uomo i mobili, in altri alla donna toccava portare in dote i gioielli mentre alla casa doveva provvedere lo sposo. In altri ancora, la donna non portava assolutamente nulla ed a tutto doveva provvedere lo sposo o la sua famiglia.

Né si può dire che vi sia stata un’evoluzione, se per evoluzione si intende un modo migliore di definire questi rapporti in quanto, molte volte, negli stessi popoli, vi sono stati dei ritorni al passato e un’introduzione di costumi considerati sorpassati. Basti pensare al divorzio, già presente in epoca biblica e poi per secoli da alcuni popoli abbandonato, perché considerato deleterio per il matrimonio e per la famiglia, per essere poi attualmente reintrodotto in molti paesi.

Nei benestanti i contratti potevano essere di questo tenore: “Mio figlio porterà alla celebrazione del suo matrimonio una casa e una tenuta, la sposa invece porterà in dote un castello e la sua servitù”. O, più semplicemente, nelle famiglie più povere: “La donna porterà in dote due paia di lenzuola ricamate a mano; il giovane, il suo lavoro di bracciante agricolo e il suo piccolo podere lasciato dal padre”. Questi contratti in molte società sono stilati davanti ad un notaio dai genitori degli sposi delle famiglie interessate. In molti altri contratti prematrimoniali sono indicati i doni o la dote che la famiglia dello sposo si impegna a dare o viceversa.

Questi contratti sono stati studiati in campo sociologico per cercare di comprenderne i significati.

I significati economici sono abbastanza chiari:

  • è offerta agli sposi la possibilità di iniziare la loro unione avendo una base economica più o meno solida a seconda delle possibilità delle famiglie di provenienza;
  • questi patti servono anche da stimolo per accrescere, mediante il lavoro ed una buona gestione economica, il patrimonio familiare;servono a tutelare entrambi i coniugi in caso di scioglimento del matrimonio.

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Anche l’uso dei regali, offerti dai parenti e dagli amici, ha un significato importante. Nel momento in cui amici e parenti mettono a disposizione degli sposi denaro, oggetti, elettrodomestici o in alcuni ambienti anche il loro tempo ed il loro lavoro per costruire la casa coniugale, è come se la comunità vicina agli sposi volesse riconoscere la nuova realtà familiare partecipando, con i propri piccoli o importanti doni, alla sua costruzione.

Nel mondo occidentale i contratti o patti economici, come tanti altri, erano stati gradualmente e per un breve periodo cancellati in quanto veniva messo in primo piano lo scambio e l’apporto affettivo fra le persone, piuttosto che il vile denaro o le ricchezze. Nonostante ciò, dopo pochi decenni, nei quali solo gli aspetti sentimentali erano considerati importanti, anche quel tipo di patti è tornato prepotentemente alla ribalta soprattutto in America ed in Inghilterra, sotto la forma di contratti prematrimoniali che stabiliscono, con la pignoleria tipica degli avvocati di grido, cosa l’uno dovrà dare all’altro in caso di tradimento, allontanamento, separazione, divorzio, atti violenti, alcoolismo ecc..

Questo “mettere le mani avanti” non è, come spesso nella nostra Italia pervasa più dai sogni sentimentali che dalle realtà della vita, un modo volgare per trattare i rapporti d’amore, ma risponde ad un’esigenza legata alla natura del contratto matrimoniale il quale, proprio perché contratto, viene vissuto molto meglio, con meno acredine e soprattutto con meno conseguenze delittuose, quanto più chiare e definite sono le clausole che lo regolano.

E’ molto meglio sapere in anticipo cosa ci aspetta nelle varie evenienze, piuttosto che vivere con l’incubo delle aleatorie decisioni di avvocati, giudici e tribunali che possono dire tutto ed il contrario di tutto, facendo delle sostanziali ingiustizie ad una parte o all’altra, solo perché l’avvocato di grido d’uno dei due è riuscito a trovare un codicillo più efficace nell’animo del giudice, rispetto all’avvocato della controparte.

5.33.4 I PATTI AFFETTIVO-RELAZIONALI

Riguardo a questo tipo di patti, alcuni nascono dai bisogni individuali, dalle necessità di genere sessuale come uomo o donna; altri si riferiscono al proprio ruolo come marito e moglie o come padre e madre; altri ancora si riferiscono ai rapporti con le famiglie d’origine o con la rete amicale.

La comunione.

E’ fondamentale nel patto coniugale la comunione reciproca, che implica anche la reciproca collaborazione, la condivisione, l’unione fisica, morale, legale e sociale.

Se ci si sposa si perde una parte di sé e della propria libertà personale. “Io mi impegno ad essere per te compagna/compagno nella vita”.

Essere compagno implica vicinanza ed intimità fisica ed affettiva. Essere compagno implica reciprocità d’aiuto, difesa, sostegno e collaborazione. Consequenziale a questo patto vi è quello della convivenza nella stessa casa. Questa coesistenza è stata quasi sempre ritenuta un elemento indispensabile del patto coniugale in quanto non è possibile assistere, educare, aiutare, sostenere, accogliere l’altro o i figli se non si vive sotto lo stesso tetto, se non si condivide la stessa stanza e, se possibile, lo stesso letto. Quando i coniugi non si completano, né si sostengono a vicenda, le tensioni nell’ambiente familiare, i conflitti di ruolo e la frantumazione della famiglia in entità diverse sono inevitabili.

L’autonomia.

L’unione sponsale non implica la fusione delle due persone, cosa tra l’altro impossibile ma anche poco conveniente in quanto permane sempre una certa autonomia personale. Tra l’altro comunione ed autonomia sono il dritto ed il rovescio della stessa medaglia. Non vi è vera autonomia senza comunione. D’altra parte, se la comunione è distorta viene disturbata anche l’autonomia.

La riuscita di molti matrimoni sta nel raggiungere il giusto equilibrio tra comunione ed autonomia. Se l’altro si sente rifiutato, abbandonato, trascurato, quando il compagno cerca di stare un po’ da solo in un suo spazio personale, il malessere individuale e gli scontri, nell’ambito della coppia, diventano frequenti. Questo sentirsi rifiutato o abbandonato può essere causato da scarse capacità nell’autonomia personale, da eccessive aspettative, da un distorto modo di vedere la comunione nell’ambito della coppia oppure dalla paura dei tradimenti.[1]

D’altra parte una eccessiva autonomia rende fragili, aleatori e inconsistenti molti patti coniugali e spesso mette in crisi lo stesso matrimonio.

Il voler bene e l’amare.

“Io mi impegno a lavorare e cercare il tuo bene. Bene fisico e materiale, bene morale, psicologico e spirituale”. L’appagamento affettivo e il dono scambievole d’amore permettono di superare e vincere la solitudine, la tristezza e le difficoltà della vita. Nel volere bene e nell’amare l'altro è insito l’impegno alla cura e all’assistenza reciproca, ma anche l’aver fiducia e stima dell’altro.

L’onorare l’altro.

“Io riconosco che tu sei la persona più importante della mia vita, l’altra parte di me, e quindi è mio dovere rispettarti, onorarti e lodarti, considerandoti sempre una persona speciale”. Quando il matrimonio è ben riuscito i coniugi, sostenendosi a vicenda, accrescono la fiducia e l’efficacia con cui ognuno può svolgere il proprio ruolo.

La creazione d’una nuova famiglia.

“Io mi impegno a formare, insieme a te, una realtà nuova e diversa rispetto alla famiglia d’origine”. Questo impegno comporta un distacco economico e gestionale, ma anche un parziale distacco di tipo emotivo e affettivo, rispetto alla situazione precedente. “Noi non saremo più figli legati ai nostri genitori da un notevole legame di dipendenza affettiva, ma dovremo comportarci da genitori, ciascuno con precise responsabilità verso l’altro coniuge ed i figli”.

Il creare una nuova unità ha la valenza di dare alla propria vita una svolta decisiva gravida di cambiamenti: più responsabilità, più indipendenza dalla famiglia di origine, più impegno, più sacrificio, più dedizione all’altro coniuge, ai figli e ad entrambe le reti parentali. Questo passaggio indica, in definitiva, il passaggio da chi chiede a chi dà, da chi pretende e cerca a chi offre.

La procreazione.

Legato al concetto di nuova famiglia vi è il patto di dar vita a nuovi esseri umani. Quindi il patto alla fecondità. “Noi vogliamo che il nostro amore si concretizzi nella disponibilità e apertura verso nuove vite umane”.

L’educazione della prole.

Accanto e consequenziale al patto procreativo vi è l’impegno educativo. “Insieme ci impegneremo verso i nuovi nati affinché sviluppino tutte le potenzialità umane: il linguaggio, l’intelligenza, la volontà, la spiritualità, la socialità, la cultura, i sentimenti e le emozioni. Insieme ci impegneremo affinché i nostri figli siano sani, forti, sereni, coraggiosi, capaci di autonomia e decisioni autonome. Insieme ci impegneremo affinché i nuovi nati siano ricchi di valori umani e spirituali”.

La stabilità.

Quando si afferma che si è disposti ad amare ed onorare l’altro per tutta la vita, si stabilisce un patto di stabilità che tra l’altro è indispensabile alla serena convivenza. “Come impegnare il mio cuore, le mie fatiche, i miei beni se l’altro può lasciarmi se e quando vuole?”

Lo scambio di piacere fisico e sessuale.

Anche lo scambio di piacere fisico e sessuale fa parte dei patti matrimoniali, pertanto non si dovrebbe sottovalutarlo con il pretesto che ognuno deve essere libero di fare o non fare all’amore. Anche se la libertà individuale non va coartata rimane un preciso impegno: dare e ricevere dall’altro coniuge piacere anche di tipo sessuale.

La fedeltà e l’esclusività.

Cemento per ottemperare a questi patti sono le promesse di fedeltà ed esclusività. Entrambe queste promesse sono indispensabili per la stabilità della coppia e quindi importanti affinché il progetto possa realizzarsi. La fedeltà e l’esclusività del rapporto sono elementi che danno la garanzia della continuità affettiva: “Io sarò voluto bene, o meglio sarò amato, non solo oggi ma anche in futuro, o almeno, l’altro cercherà e si sforzerà di fare ciò”. Questa continuità d’amore si rifletterà inevitabilmente come continuità affettiva anche sulla prole e quindi vi sarà la garanzia che anche la prole godrà di questo beneficio.

D’altra parte anche l’impegno quotidiano ha bisogno della fedeltà. Lavorare, sacrificarsi, lottare, per chi? Per che cosa? “Io lotto, io mi sacrifico, io mi impegno se questo legame tra noi è stabile e non viene tradito, se i figli che nasceranno saranno nostri figli e non quelli d’un occasionale amante”. “Io lascerò i miei beni futuri a qualcuno a me legato da un legame di sangue e non al figlio d’un altro”. Molte coppie vanno in crisi e scoppiano proprio a causa dell’infedeltà sentimentale e sessuale.

L’impegno alla fedeltà sentimentale e sessuale tra i coniugi, ma anche tra fidanzati e conviventi, è uno dei pilastri del rapporto a due quando questo è ricco, stabile, profondo e duraturo.

E’ difficile immaginare un rapporto di coppia con queste caratteristiche, senza che vi sia fedeltà. Prova di ciò è che per molti secoli e in quasi tutte le civiltà, il tradimento veniva e viene punito severamente, anche con la morte della donna e dell’uomo adulteri.

I motivi di tale severità sono da ricercarsi nel valore dato in quasi tutte le epoche e i popoli alla famiglia, considerata base e pilastro fondamentale della società umana. E poiché il tradimento è un comportamento che porta numerose deleterie conseguenze per la famiglia e per la società, oltre che per i singoli coniugi, si comprende bene la grande preoccupazione ma anche la notevole serietà e severità con la quale era ed è affrontato questo tema.

Per quanto riguarda la coppia si può essere aperti, moderni o insensibili e indifferenti quanto si vuole, ma è istintivamente e visceralmente difficile accettare che la persona amata abbia un legame sentimentale e/o sessuale con altri. Già nei rapporti, non così profondi e intensamente coinvolgenti, come potrebbero essere quelli dei legami d’amicizia, la continuità affettiva è importante; se poi al posto dell’amicizia si intraprende un legame affettivo molto intenso, intimo e coinvolgente come quello amoroso, la fedeltà diventa essenziale.

I motivi della fedeltà e dell’esclusività

I motivi che richiedono la fedeltà e l’esclusività sono di ordine biologico e psicologico.

I motivi di ordine biologico.

  • Se la persona amata ha altri partner è più facile che possa contrarre una delle tante malattie trasmissibili sessualmente con le quali potrà contagiare il coniuge ma anche i figli.
  • Se l’altro è una donna è facile che possa rimanere incinta d’un bambino che non porta lo stesso patrimonio genetico e quindi l’uomo, che non è il padre biologico, scioccamente, senza volerlo e saperlo, alleverà e si sacrificherà per il figlio dell’amante.
  • Se l’altro è un uomo vi è il rischio che questi si leghi ad una donna o più donne che potrebbero essere portatrici della sua discendenza ma vi è anche il rischio che non si leghi a nessuna donna in quanto, soddisfatto dell’aver sfogato i suoi istinti sessuali, non avrà bisogno d’incanalare il suo impegno e le sue energie in un progetto impegnativo come quello matrimoniale o familiare. Questa eventualità comporta notevoli rischi per la cura, la crescita e l’educazione della prole umana, che ha bisogno per il suo sano sviluppo d’una coppia genitoriale stabilmente unita.
  • L’ultimo elemento biologico riguarda il rischio della promiscuità sessuale. Se l’uomo è libero di fecondare molte donne, diventa elevato il rischio che si incontrino e si leghino in un rapporto amoroso e sessuale due fratellastri con un patrimonio genetico simile, con conseguente aumento delle malattie geneticamente trasmissibili.                  

I motivi di ordine psicologico.

  • Dal punto di vista psicologico sono i legami affettivi stabili e perenni quelli che danno maggiore sicurezza e continuità nella relazione ma anche conforto e serenità emotiva. Così come il bambino ha bisogno di legami affettivi stabili, anche l’adulto lavora, si attiva e si apre pienamente alle relazioni, se il legame affettivo non ha caratteristiche di fragilità e volubilità.
  • La disponibilità e l’apertura alla programmazione d’una futura vita di coppia sarà più concreta, così come l’impegno quotidiano finalizzato alla rinascita d’un amore stanco avrà più vigore e concretezza, quanto più si costruiscono e si mantengono legami forti e stabili.
  • Anche il lavoro ha più senso, come hanno più scopo il sacrificio e l’impegno, se durante la propria vita o alla fine di questa, il frutto della nostra attività andrà a persone che ci sono state vicine e con le quali siamo stati legati in modo profondo e continuativo.
  • L’adulterio, inoltre, mette contemporaneamente in crisi la fiducia negli altri e quella in noi stessi. Intanto si ha paura di non conoscere l’altro. Dopo l’infedeltà si vede il partner diverso da come lo si era sempre pensato e questa nuova prospettiva lascia non solo un senso sgradevole di amaro in bocca ma anche tanta solitudine ed incertezza sul proprio futuro. Come accettare accanto a noi, e come avere fiducia in chi ha tradito proditoriamente l’amore e l’impegno assunto? La sfiducia può allargarsi e coinvolgere molte altre persone. Come avere fiducia nelle donne o negli uomini se appena volti le spalle questi sono pronti al tradimento? Come avere fiducia negli altri esseri umani se la parola data è carta straccia? L’adulterio, quando è scoperto, mette in crisi anche l’immagine positiva che si ha di se stessi, in quanto rimane sempre il timore di aver meritato il tradimento da parte del coniuge. Le relazioni extraconiugali creano, quindi, turbamento, ansia, stress e sensi di colpa e giacché alimentano le illusioni allontanano dalla realtà.
  • Senza la fedeltà non c’è matrimonio, ma non c’è neanche patto d’amore esclusivo. L’infedeltà è sempre un venir meno al NOI. E’ sempre un venir meno all’intimità e alla fusione della coppia, alla speranza “dell’amore per sempre”.
  • La rottura del patto affettivo, come tutte le rotture dei patti, porta a delle reazioni aggressive particolarmente intense, violente e durature, che scatenano quasi sempre una serie di controreazioni emotive molto negative, difficilmente controllabili, fatte di ostilità, rifiuto e disistima verso la persona che ha tradito.
  • In certi casi il tradito si vendica tradendo a sua volta, innescando così un circuito perverso fatto di accuse e ripicche che lasciano sul campo di battaglia, gli esiti tempestosi della distruzione di sogni, speranze e promesse.
  • La violenta reattività che esplode nel momento in cui l’adulterio viene ad essere scoperto, rende l’ambiente domestico saturo di tensione. Questa tensione può provocare numerosi e gravi problemi psicologici sia nelle persone interessate sia nei figli. Questi ultimi rischiano di subire traumi psicologici che si rendono manifesti mediante una serie di sintomi più o meno gravi come: somatizzazioni ansiose, disturbi nella socializzazione, irrequietezza, scarse capacità nel sopportare le frustrazioni, paure, fobie, scarso rendimento scolastico, incubi notturni. Il fatto di spiegare ai figli i motivi della tragica realtà che si sta vivendo, come spesso oggi viene fatto dai genitori in preda alle crisi coniugali ed in cerca di giustificazioni o di alleati, non cancella la drammaticità dei vissuti interiori. Se mi trovo in una casa sottoposta ai bombardamenti, il fatto di sapere perfettamente chi e perché lancia le bombe che feriscono e uccidono e che fanno sussultare e provocano il crollo dei muri della casa, ben poco influisce sul mio terrore o sulle mie ferite.

L’atteggiamento delle istituzioni.

L’atteggiamento delle istituzioni, ma anche della società nel suo complesso, è oggi, a questo riguardo, notevolmente carente per non dire complice o assente. Si accetta e comprende l’adulterio per amore; si perdona il tradimento per capriccio; si tollera il tradimento per vendetta; si chiude un occhio, anzi due al tradimento per gioco.

Mentre fino al 1968, il Codice Penale italiano prevedeva per la donna la reclusione per il reato di adulterio, mentre l’uomo era punibile solo nel caso di concubinaggio, da quell’anno l’adulterio non è stato più considerato reato.

Mentre fino a qualche anno fa l’infedeltà coniugale era considerata come colpa nelle cause di separazione, oggi è considerata colpa solo se viene dimostrato che il tradimento è stata la causa della rottura del matrimonio. Non sono rari i casi in cui l’infedeltà è considerata legittima difesa. Lei/lui ha “dovuto tradire” a causa della sofferenza psicologica causata da carenze affettive e sessuali.

Non ci si stanca poi di mettere a disposizione di tutti, in tutte le case, ma anche nelle scuole e negli uffici, gli strumenti migliori e più idonei per contattare, iniziare e portare avanti rapporti amorosi extraconiugali. Sono migliaia i siti della rete Internet disponibili per uomini e donne alla ricerca di incontri o avventure extraconiugali. Con questi strumenti ma anche con altri mezzi come i giornali o il telefono cellulare è facile cercarsi, è facile conoscersi, innamorarsi, desiderarsi per poi, infine, incontrarsi.


[1]  ALBISETTI, V., (1994), Terapia dell’amore coniugale, Paoline, Milano, p.79.

 

Tratto da "Uomini e donne al bivio - Quali strade per l'amore?" di E. Tribulato

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