Quando è presente o prevale la sola componente decisione/impegno siamo in presenza dell’amore vuoto.
Ritroviamo questa situazione in numerose occasioni: nei rapporti stagnanti o sclerotici; alla fine d’una relazione sentimentale ma anche nella fase iniziale di un matrimonio combinato, quando si decide d’amare un’altra persona senza che vi sia ancora alcuna passione ed intimità.
Questo non esclude che con il tempo possa essere ricostruito o costruito un rapporto più equilibrato, completo e soddisfacente, cosicché l’amore vuoto si riempia d’intensi sentimenti come la passione, il calore, l’intimità e il dialogo.
In molti popoli come quello cinese, indiano e nelle nazioni di religione musulmana, anche attualmente, così come per migliaia d’anni avveniva nel mondo occidentale, non ci si sposa in quanto si ama una persona ma ci si sposa impegnandosi ad amare una persona per tutta la vita. Pertanto, almeno nella fase iniziale, si è sicuramente in presenza d’un amore vuoto.
Questa differenza non è insignificante. Se oggi nella civiltà occidentale il matrimonio può rappresentare il punto di arrivo d’un grande o piccolo amore, oppure rappresenta semplicemente lo sbocco naturale d’una grande o momentanea passione, per quei popoli ed in passato anche da noi, il matrimonio rappresenta il punto di partenza per costruire insieme un amore il più possibile grande e profondo, il più possibile bello e soddisfacente per entrambi e per tutta la famiglia.
L’amore vuoto può essere asimmetrico, nel senso che può essere presente solo in una delle due componenti della coppia. In questo caso l’altro può avvertire dei sensi di colpa per non riuscire a contraccambiare pienamente un amore diverso e più ricco.
Tratto da "Uomini e donne al bivio - Quali strade per l'amore?" di E. Tribulato
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