L'infedeltà

L'INFEDELTA'


Emidio Tribulato - INFEDELTA' ED ADULTERIO

L’INFEDELTA’ CLASSICA – L’ADULTERIO

La classica infedeltà è intesa come la rottura del patto d’amore coniugale esclusivo, poiché l’affettività e/o la sessualità si sposta o si allarga ad un’altra persona al di fuori della coppia.

Nell’ambito della visione sociale e personale, il significato non è così ovvio e univoco come potrebbe sembrare. Per alcuni l’infedeltà corrisponde all’avere una relazione amorosa completa (sessuale e affettiva) e stabile (che duri nel tempo) con un altro uomo o un’altra donna. Per cui la sola relazione sessuale senza un coinvolgimento affettivo non porterebbe all’infedeltà e quindi sarebbero scusate le piccole avventure d’una notte. Per altri viceversa è il rapporto sessuale che fa travalicare il limite accettabile di una “affettuosa amicizia.” Sappiamo però che per molti uomini e donne è sufficiente la presenza di uno solo dei due tipi di rapporti per configurare una relazione adulterina. Inoltre, per le persone più fedeli ai significati etici e religiosi del matrimonio, basta soffermare con compiacimento il pensiero amoroso o sessuale su un altro uomo o donna affinché si configuri il tradimento coniugale.

Le cause di questo tipo di tradimento possono essere numerose.

Alcune sono legate alla persona che tradisce.

•    Vi sono degli individui che hanno bisogno di controllare continuamente le loro capacità di far innamorare gli altri. Questo bisogno è più frequente nelle donne che non nell’uomo. Le prime, infatti, avvertono più acutamente non solo un bisogno sentimentale e affettivo ma anche di gratificazione personale nel sentirsi corteggiate, ammirate, adorate, poiché questo le tranquillizza sulla loro bellezza e sulla capacità attrattiva e di seduzione.

•    Più frequente, invece, nell’uomo è il sentirsi rassicurati sulla    possibilità di conquista sessuale e sulla capacità virile. In ciò si evidenzia l’atteggiamento ancestrale del maschio cacciatore che affronta, enormi sacrifici, pur di scovare e mettere nel carniere la preda; oppure del maschio che ha bisogno di controllare continuamente le sue capacità maschili dal numero delle donne sedotte.

•    Per alcuni il tradimento nasce dalla ricerca affannosa ed interminabile di un amore “perfetto”, ricco quindi di tutti gli elementi affettivi e sessuali che dovrebbero comporre un’unione pienamente soddisfacente. In questi casi l’immagine della persona ideale, che vive dentro di noi, è continuamente proiettata su varie persone nella vana ricerca di trovare quella che abbia tutte le caratteristiche desiderate e sognate.

•    In altri casi invece la persona che si è sposata non è abbandonata per nulla, ma rimane nella vita e nell’animo del coniuge per essere “completata” con altre persone che hanno caratteristiche e “doni” diversi. Come in un puzzle, sono messi insieme, nelle relazioni con più persone, gli aspetti psicologici, comportamentali e le caratteristiche anatomiche, che formano il proprio ideale d’uomo o di donna.

•    In altri adulteri, vi è una continua ricerca di qualcosa di più e di meglio. In questi casi non è svalutata totalmente la persona che si tradisce ma si cerca qualcuno che dia di più e meglio nei vari campi: affettivo relazionale, sessuale, estetico. In queste situazioni, c’è spesso come un bisogno ed una fame infinita di piacere sessuale e d’amore che niente e nessuno riesce a soddisfare.

•    Altri infine non riescono a staccarsi dal piacere intenso, sconvolgente ma breve, del periodo dell’innamoramento, per tale motivo cercano di riprovare quest’emozione nell’incontro con nuovi soggetti. Sono persone che cercano l’emozione intensa e particolare dell’innamoramento come i drogati cercano la sostanza da cui sono dipendenti.

Altre cause di tradimento sono legate  alla vita della coppia.

Questa può entrare in crisi poiché qualcosa diminuisce. Diminuisce l’entusiasmo iniziale, diminuisce il dialogo, l’amore o il desiderio. Non c’è dubbio che questi elementi possono portare ad una stanchezza nel rapporto. Un rapporto è stanco quando s’impoverisce, s’intristisce, diventa sclerotico per mancanza di nuovi impulsi, di nuove spinte alla crescita amorosa. La vita di coppia può entrare in crisi perché qualcosa nel rapporto si altera in modo grave: a causa dei continui litigi, rimostranze, condizionamenti o piccole e grandi violenze sia di tipo fisico che psicologico.

ALTRI TIPI D’INFEDELTA’

La vita di coppia, inoltre, può entrare in crisi, così come può succedere ad ogni relazione. Per cui può essere vissuta con aggressività e risentimento, a causa d’altri tipi di tradimento che si tende a sottovalutare o a non considerare per nulla.

Quella che, infatti, abbiamo descritto sopra è l’infedeltà classica. Questo termine dovrebbe avere invece un significato più largo di quello che normalmente gli è dato. Se, infatti, essere infedeli significa: agire non mantenendo lealmente gli impegni che si è tenuti a rispettare; il significato si amplia notevolmente.

Sono numerosi gli impegni formali ed informali che gli sposi sono tenuti a rispettare in un rapporto di coppia stabile e duraturo come quello matrimoniale.

Molti di questi fattori sono coscienti e razionali, molti altri sono inconsci ed istintivi.

•    Il bisogno di compagnia.

La solitudine, tranne per chi non sta veramente bene con se stesso o non abbia un rapporto molto intenso con la divinità, porta quasi inevitabilmente ad una situazione di dolore, d’insoddisfazione, di penosa tristezza. L’essere umano non è fatto per rimanere solo. Il rapporto con l'altro è fondamentale nel suo cammino.

Gli altri, specialmente quelli legati a noi da sentimenti affettivi d’amicizia o d’amore, ci danno quel sostegno, quel calore quel conforto, aiuto e consiglio, indispensabile alla nostra esistenza. Nel matrimonio si cerca la stabilità della presenza di un'altra persona accanto a noi; quando ciò manca perché l’altro non è presente per impegni di lavoro o per altri motivi più o meno validi e nobili, come gli impegni sociali ed umanitari, si viene a mancare a questa promessa implicita nel matrimonio.

•    Il bisogno di uno scambio affettivo e di un rapporto amoroso e sessuale durevole e profondo.

Abbiamo bisogno d’affetto e di piacere. Questi bisogni sono fondamentali per far fiorire la gioia di vivere e per stimolare la crescita interiore. Quando ne siamo privati, avvertiamo nell’animo un senso d’inaridimento. Si ha la sensazione di trascinarsi, stentatamente, nella vita, morendo ogni giorno di più. Nel matrimonio si cerca, più che nel fidanzamento, uno scambio ed un rapporto sessuale, affettivo ed amoroso ancora più profondo, forte, caldo e coinvolgente, fatto d’intenso dialogo, che esprima e sia segno d’unione, comunione, aiuto, comprensione, rispetto verso l’altro. Ciò è possibile solo se chi ci sta accanto è costantemente valorizzato e non certo sminuito, dequalificato o, peggio, umiliato. Naturalmente questo può avvenire solo nell’ambito di una “normalità” umana. Non tutti abbiamo capacità e potenzialità “super” da offrire a chi ci sta accanto. Siamo, quindi, obbligati ad accettare in noi e nell’altro i limiti e le possibilità della nostra realtà di uomini.

•    Il bisogno di un rapporto privilegiato.

In molti casi, pur essendo presente un affetto evidente nei confronti del proprio marito o della propria moglie, non vi è quel rapporto privilegiato che dovrebbe essere insito in un legame coniugale. Nel matrimonio, in primo piano, dovrebbe esserci il rapporto affettivo e amoroso con l’altro coniuge, e dopo e soltanto dopo, dovrebbe prendere posto l’amore verso i figli e quindi verso i genitori e poi l’affetto verso gli amici e infine l’attaccamento al proprio lavoro o alla propria professione. Questa scala di valori molte volte è sovvertita. Prendono il primo posto altre istanze: l’amore per i figli, il lavoro, le amicizie ecc. mentre al coniuge è riservato un posto in una posizione secondaria, se non marginale. In questi casi anche se non vi è adulterio vi è sicuramente infedeltà ad una promessa.

•    La gioia di far fiorire altre vite umane.

Un altro bisogno fondamentale che spinge ad un’unione stabile nasce dal piacere della paternità e maternità. Ci si sposa anche per essere padre e madre, per soddisfare questo bisogno istintivo profondo nei confronti della fecondità e della vita.

Mettere al mondo una vita umana è piacere, gioia, gratificazione. Significa rinnovare se stessi, proiettarsi nel futuro, lavorare e lottare affinché una piccola parte di noi, attraverso i figli, continui e si espanda. Quando questo manca, per scelta volontaria, noi priviamo l’altro coniuge di questa profonda e istintiva gioia, tradiamo inoltre le sue aspettative più vitali.

•    Necessità d’aiuto, protezione, conforto e sicurezza.

Anche questi sono bisogni fondamentali dell’animo umano che implicitamente cerchiamo nell’unione coniugale. Ci fa sentire più sicuri, più forti e sereni, il riuscire a trovare una persona che ci stia vicina e che sia disponibile ad aiutarci ad affrontare e risolvere le mille difficoltà della vita mediante un dialogo intimo, sereno, fatto d’ascolto delle necessità dell’altro, di gratificazioni dei suoi bisogni più profondi.

Se invece accanto a noi troviamo una persona che non è disposta a dialogare con noi, ad aiutarci, a sostenerci o addirittura tende a rendere più penosa e difficile la nostra vita, il desiderio di fuga certamente aumenta.

•    Gioia di confrontarci con un altro diverso, ma a noi complementare.

Fattori inconsci ci spingono a cercare e a metterci in un rapporto dialogico duraturo con quella parte della nostra anima che è diversa, che non conosciamo e che c’è nascosta. La Bibbia simbolizza molto bene questi elementi interiori nel racconto della creazione dell’uomo, quando dice che una costola d’Adamo fu tolta per formare Eva, per cui da allora l’uomo va alla ricerca di qualcosa di sé che ha perduto e che può trovare solo nella sua donna, mentre quest’ultima ricerca nell’uomo gli altri elementi che le mancano.

 Il trovare nell’altro, accanto alla diversità, un differente e complementare ruolo ci permette il confronto, lo scambio, l’appagamento. La forza ha bisogno di essere temperata dalla dolcezza e dalla tenerezza, il coraggio dalla prudenza; la razionalità trova maggiore ricchezza nell’intuito; la sicurezza e la linearità sono vivificate dal calore del sentimento e dell’emotività.

•    Desiderio di costruire una famiglia e di assumere nuovi ruoli.

Non esistono due famiglie uguali. Ogni famiglia è una costruzione sociale, affettiva, relazionale assolutamente originale ed unica.  Costruire una nuova fondamentale cellula della società, autonoma dalle famiglie d’origine, ma anche libera dai condizionamenti sociali, originale nella sua impostazione è sicuramente un obiettivo ricco d’interesse per l’animo umano.

Ciò modifica e aggiunge alla nostra umanità di figli, dei ruoli di grande impatto creativo prima assenti: il ruolo di marito o moglie, di padre o madre. Se ciò non avviene, perché amiamo troppo le piccole, infantili comodità del ruolo filiale o non è stato tagliato il cordone ombelicale che ci unisce ai nostri genitori, non riusciremo a creare alcuna nuova e originale realtà di coppia e familiare, per cui non saremo capaci di dare all’altro, oltre che a noi stessi, la possibilità d’essere e creare qualcosa di veramente nuovo ed unico.

Questi bisogni abbiamo detto sono espressamente o implicitamente “promessi” in un rapporto matrimoniale. Quando anche uno solo di questi non è soddisfatto, ci si trova già in una situazione d’infedeltà che è spesso causa dell’adulterio in cui un altro o un’altra entra nella vita e nel cuore di uno dei due coniugi.

Nessuna causa culturale e sociale, di per sé è tale da portare automaticamente al tradimento delle promesse fatte, ma vi sono delle condizioni che la favoriscono, come ve ne sono altre che la rendono più difficile.

I motivi che la facilitano sono diversi:

•    La mancanza nell’educazione personale e nella realtà sociale, culturale e ambientale, di un impegno reale verso la fedeltà.

Cancellato dal codice penale il delitto d’onore e il delitto di adulterio, cancellato nella separazione il dovere di fedeltà, non sempre i giovani si avvicinano al matrimonio consapevoli degli obblighi e dei doveri che questo comporta, giacché, per la moderna società occidentale, il tradimento coniugale è diventato alla stregua di un gioco cui non solo è possibile abbandonarsi senza farsi molti problemi, ma che è apportatore di benessere fisico e psicologico. I giornali spesso strombazzano titoli come: ”Tradire fa bene alla pelle e ai capelli delle donne.”  “Tradire è il toccasana della depressione e quindi può sostituire i pericolosi antidepressivi.”  “Tradire risveglia la sessualità e quindi può sostituire il Viagra.”  “ Attraverso il rapporto con nuovi partner l’individuo ringiovanisce.” Il tradimento diventa un gioco cui possono partecipare più facilmente le persone ricche e colte, infatti, secondo i vari sondaggi delle riviste femminili più in voga, più è alto il titolo di studio, più alta sarebbe l’infedeltà da parte di entrambi i coniugi, più basso il titolo di studio più frequente sarebbe il tradimento solo maschile. La conseguenza, non esplicitamente detta, è che se le donne non si possono permettere questo gioco appassionante e divertente e gli uomini sì, è solo per colpa della povertà e della bassa cultura!

Arrivati quindi al matrimonio, spesso per i giovani sposi, la cerimonia, anche se religiosa. rimane un fatto folcloristico. Le parole pronunciate in quei momenti sono solo frasi da leggere in un ambito festoso e allegro. Non vi partecipa il cuore, non vi partecipa la mente, ma soprattutto gli impegni assunti non sono supportati da una volontà tenace e ferma di attuare quanto dichiarato dinanzi al prete.

•    Lo scarso valore attribuito al legame di coppia. 

Non sempre il legame coniugale è visto nel suo giusto valore. I giovani della società occidentale, sono abituati a uno stile di vita in cui i rapporti di coppia si formano e si disfanno con gran facilità e superficialità.  L’impegno verso l’altro è spesso episodico e finalizzato ad un rapporto ludico. Il dialogo vero, profondo intimo è scarso, la sessualità facile, “ come bere un bicchiere d’acqua.” Le parole d’amore, se mai sono pronunciate, sono spesso solo un mezzo per giungere più facilmente ad un rapporto sessuale completo, oppure rappresentano soltanto uno strumento verbale d’eccitazione.

•    La maggiore facilità di contatti tra persone di diverso sesso.

Come abbiamo detto prima, i contatti con persone dell’altro sesso sono notevolmente aumentati sia nei luoghi di lavoro sia nei luoghi o momenti di socializzazione e svago. Spesso in tali circostanze si creano delle situazioni di dialogo profondo, di amicizia e d’intimità, che facilitano di molto il tradimento occasionale o un rapporto adulterino più coinvolgente ed impegnato.

•    Il lavoro in città diverse.

Sempre più spesso il lavoro dei due coniugi si svolge per diversi giorni la settimana in città diverse, per cui le tentazioni dovute alla solitudine diventano maggiori e quindi più facili diventano gli adulteri.

•    L’aumentato stress.

L’aumento della tensione e dell’ansia, frutto di uno stile di vita convulso, stimolato dalla soddisfazione di bisogni economici sempre maggiori accentua, insieme all’insoddisfazione,  il bisogno di consolarsi ricercando con dei nuovi partner  effimere gioie.



La continuità affettiva è molto importante per il nostro vissuto interiore.

L’esperienza del rapporto con i genitori ci conferma che per l’essere umano, e non solo per questi, la continuità nel rapporto affettivo è sinonimo di sicurezza. Sicurezza di calore, conforto, aiuto, sostegno, assistenza, protezione, piacere e gioia. Qualcuno ci starà vicino. Ci sosterrà economicamente, ci assisterà e proteggerà nei confronti degli altri e della società. La sua presenza sarà anche apportatrice di affettività e d’amore. Per quella persona siamo molto importanti, siamo la persona che l’altro ama e rispetta più di ogni cosa, siamo la persona con cui l’altro scambierà tenerezze e gioia.

•    La continuità affettiva ci dà sicurezza nell’impegno quotidiano.

Ci dà sicurezza, nell’impegno quotidiano, il sapere che il nostro lavoro, il sacrificio e le lotte sono finalizzati a dare sostegno e conforto a qualcuno che ci ama in modo particolare ed esclusivo. Ci dà sicurezza pensare che questo qualcuno è anche il genitore dei nostri figli, i quali sono portatori quindi dei nostri geni, ma anche di un quotidiano amore e di un impegno educativo costante. Ciò dà anche senso e scopo ai progetti futuri e permette di programmare in modo ampio ed a lungo termine il nostro divenire: “ Lascerò i miei beni acquistati con tanta fatica a qualcuno legato a me da un vincolo solido, unico, perenne, non li lascerò a qualcuno che ama o è legato ad altri, non li lascerò ai figli di altri uomini.” E’ invece sicuramente fonte di tristezza, d’inquietudine, di sconforto, di insicurezza pensare di lavorare e di sacrificarsi, impegnando la propria mente, il proprio corpo, il proprio cuore per qualcuno che è anche di un altro o peggio, per i figli portatori dell’eredità genetica di un altro.

•    La fedeltà è alla base stessa del matrimonio.

La fedeltà è alla base stessa del matrimonio giacché permette la continuità di un rapporto di comunione con il coniuge e con la prole. Quando manca c’è il rischio che questi ultimi non avranno un genitore o in ogni caso non avranno il loro genitore naturale.

•    La fedeltà è componente essenziale dei progetti e dei sogni che alimentano la nostra vita.

E’ difficile progettare quando non vi è la sicurezza di portare a termine quanto immaginato, desiderato e sognato o quando non vi è un rapporto duraturo e stabile.

•    La fedeltà aiuta lo stabilirsi di un clima familiare più sereno.

Non c’è dubbio che un clima familiare più sereno, più sano, più rispettoso dei bisogni sia dei coniugi sia dei figli è anche frutto della fedeltà coniugale poiché impedisce quei turbamenti e sensi di colpa che il tradimento porta nell’animo di chi tradisce ed evita quell’aggressività e distruttività istintivamente presente nell’animo della persona tradita. La fedeltà permette, inoltre, di incanalare nuove e più intense energie per rinverdire, riscoprire e rinnovare un dialogo difficile, un amore sopito, un interesse divenuto scialbo. Senza di essa mancherebbe la possibilità di una nuova spinta, di un nuovo impegno e riscoperta di un amore in crisi.

    L’infedeltà, come ogni disturbo della relazione dovrebbe essere risolto all'interno della coppia, e se questo non fosse possibile, dovrebbe essere “curato" o con l'aiuto di persone più mature e responsabili o con quello di specialisti nella terapia della coppia e della famiglia, presenti nei buoni consultori familiari.

    Purtroppo, ancora con difficoltà accettiamo di sentire la relazione come qualcosa che si può ammalare più o meno gravemente e che si può e si deve curare anche con l'aiuto di un medico adatto a questo tipo di malattia.

    Ammettiamo per il nostro corpo e per la nostra psiche la cura dello specialista, ma stentiamo ad accettarlo per i disturbi della relazione, anche se avvertiamo sulla nostra pelle la sofferenza che un rapporto difficile, freddo o instabile provoca in noi e nei nostri figli, per i quali l’unità e l’armonia dei genitori è fondamento di serenità e sicurezza. Al contrario l’instabilità della coppia è fonte di notevole ansia sia per la tensione e l’aggressività che si scatena attorno a figli, sia per la paura di essere abbandonati o di perdere uno o entrambi i genitori.


 Tratto dal libro di E. Tribulato"L'educazione negata" Edizioni E.D.A.S.

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