La donna per l'uomo

LA DONNA PER L'UOMO

 

Emidio Tribulato - COSA RAPPRESENTA LA DONNA PER L'UOMO


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Chiediamoci innanzi tutto che cosa rappresenta una donna per un uomo.

•    E’ l’altro sesso.

E’ quindi qualcuno da desiderare e con cui trovare il massimo del piacere sessuale; ma è anche e soprattutto qualcuno diverso da lui da amare, con cui unirsi e completarsi, con cui programmare e costruire un futuro comune, fatto di una casa in cui vivere i momenti più personali e intimi della propria vita, fatto di figli d’accudire, d’allevare, d’amare.

•    E’ l’altra parte di sé.

Unirsi ad una donna è per l’uomo ritrovare la parte che gli manca: è ritrovare e possedere la tenerezza, il calore, la dolcezza, la fragilità, la delicatezza, l’emotività, che solo un essere veramente femminile possiede.

•    E’ il sostegno affettivo più importante.

L’amore per i genitori, infatti, diminuisce notevolmente con l’adolescenza e quindi può e deve essere sostituito dall’affetto di una donna che stia vicino all’uomo, che lo ami e abbia cura di lui, come lui, in altro modo, avrà cura di lei.

•    E’ l’oggetto d’amore più importante.

L’uomo può amare mille cose: i suoi genitori, il lavoro, la politica, il potere, la sua squadra di calcio, gli oggetti a lui più cari come la moto o l’auto sportiva, ma certamente l’oggetto d’amore più importante è rappresentato, nel suo immaginario, da una donna, dalla “sua donna”. La “sua donna” significa che tra di loro vi sarà un rapporto privilegiato se non esclusivo. Egli sarà nei suoi pensieri, lei sarà nei suoi sogni.

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•    E’ la madre dei suoi figli.

E’, quindi, l’unico essere capace di portare nel grembo la sua discendenza. L’unico essere che gli potrà permettere di proiettare i propri geni, i propri valori ed ideali nel futuro, prolungando la sua esistenza aldilà della sua stessa vita; quindi l’unico essere che può dare significato al suo lavoro, ai suoi sacrifici, ai suoi impegni.

 

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•    E’ l’essere che curerà, educherà, starà vicino, seguirà passo dopo passo i suoi figli.

    Con loro sarà accogliente, tenera, protettrice, ma saprà anche responsabilizzarli e farli rapidamente maturare in modo che possano, da adulti, affrontare la vita con sicurezza e determinazione, sarà, pertanto, insieme con lui l’educatrice primaria dei suoi figli.

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•    E’ la fondamentale collaboratrice nella gestione familiare.

    In una casa vi sono numerosissime esigenze di tipo pratico, economico, organizzativo che solo una donna, partecipando alla gestione potrà contribuire ad affrontare ed a risolvere nel migliore dei modi.

•    E’ la persona che curerà la casa: in senso materiale, ma soprattutto negli affetti.

    La famosa e rifiutata espressione di “angelo del focolare” significava essenzialmente vedere o desiderare nella donna una presenza, calda, attenta, affettuosa, operosa all’interno della casa, ma anche e soprattutto negli animi, nei cuori di chi abita quella casa.

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•    E’ la persona più capace di creare e tenere viva e attiva la rete la rete familiare e tra le famiglie.

Affinché questa rete sia viva e vitale è indispensabile, infatti, una figura femminile. E’ lei che si ricorda dei compleanni e degli onomastici di tutti. E’ lei che sa trovare le parole giuste per partecipare ad una gioia come ad un dolore. E’ lei che ha la pazienza di cercare e trovare il regalo più adatto, che faccia piacere, con cui dire  “ti siamo vicini, ti vogliamo bene.” E’ lei che spesso media per risolvere i conflitti emergenti.

Il modo diverso di porsi da parte della donna nei confronti di se stessa, del proprio ruolo, nei rapporti con l’uomo sconvolge notevolmente molte delle aspettative e dei bisogni maschili.

•    L’uomo comincia a notare, spesso con disappunto, se non con disgusto, nel corpo della donna, lo sfumarsi o la perdita delle caratteristiche femminili. In molte ragazze e donne della nuova generazione, il corpo asciutto, magro, a volte troppo muscoloso, scattante, forte, energico, appare all’uomo molto diverso e lontano da quella delicatezza, grazia, dolcezza, morbidezza delle forme, che il suo istinto e il suo immaginario cercavano. Lo sente, infatti, più simile ad un corpo maschile che a quello femminile, e quindi privo delle caratteristiche essenziali d’attrazione.

•    Nota inoltre in queste donne un notevole cambiamento degli elementi psicologi, morali, emozionali caratteristici della femminilità. Non ritrova nella manager scattante, sicura di sé, aggressiva, che guadagna quanto e più di lui, disposta a passare sul cadavere dei suoi rivali e concorrenti pur di fare carriera e acquisire potere, quelle caratteristiche di riservatezza, tenerezza, fragilità, bisogno, dolcezza, disponibilità, emotività, che lo fanno fremere, che l’affascinano e lo fanno sognare.

•    Ha difficoltà a sentire la donna come a lui complementare. Molto spesso la sente rivale: nel lavoro e nella famiglia, nella vita sociale e in quella politica. 

•    Non ritrova nella ragazza o donna facilmente disponibile all’avventura di una notte ed a rapporti sessuali privi di sentimenti profondi, quella serietà nell’affrontare i rapporti affettivi e sessuali che inconsciamente cerca, anche se, per non sentirsi retrogrado, ha paura di ammetterlo esplicitamente.

•    Non avverte, nella donna messa a nudo dalla pubblicità, dalla moda, dalla superficialità e dalla trivialità, nella donna che vive e offre agli occhi, e spesso anche alle mani degli altri, il proprio corpo, quel pudore e quella riservatezza che il suo Io più profondo richiede all’essere femminile e soprattutto alla sua donna.

•    Con difficoltà potrà sentirla come l’oggetto d’amore più importante della vita, in quanto la sente lontana, insicura e insoddisfatta del suo essere donna. Se anche riesce a provare questo sentimento, a causa anche della micro e macro conflittualità spesso presente nelle continue rimostranze e richieste, quest’amore rapidamente e facilmente va a scemare e a perdersi.

•    Ha difficoltà a pensarla, a desiderarla e cercarla come madre per i suoi figli. L’aumento del numero dei tradimenti instilla il sospetto, che molto spesso si traduce in realtà, che i figli per cui lui si dovrebbe sacrificare, lavorare, impegnare, potrebbero essere non suoi, ma di qualche occasionale amante.

•    Non può fare a meno di notare lo scarso desiderio, se non il completo rifiuto della maternità. Rifiuto che molto spesso è esplicitato chiaramente, mentre altre volte è evidenziato dal ridottissimo numero di figli e dallo scarso coinvolgimento della donna nella vita familiare.

•    Con sgomento evidenzia, la diminuzione dell’impegno educativo globale che si traduce in un aumento delle deleghe ad altre agenzie educative ed in un rapporto con i figli poco sereno, attento, disponibile, continuo e stabile.

•    Nota infine lo scarso amore e impegno per la casa e le occupazioni domestiche. La casa perde quelle caratteristiche di nido caldo e accogliente, creato e mantenuto vivo e palpitante dalla donna con la sua fantasia, con le sue mani, con le sue attenzioni, per diventare luogo in cui si dorme. Luogo in cui si preparano pasti affrettati o si riscaldano quelli preconfezionati o, purtroppo, anche luogo in cui ci si scontra. Luogo delle macchine che, distribuite per tutte le stanze, sempre di più cercano di sostituirsi alla presenza femminile, senza riuscire per altro a dare agli oggetti e agli alimenti quel profumo e quelle calde emozioni che solo le mani di una madre o di una donna innamorata del proprio ruolo sono capaci di dare. La rete parentale, infine, trascurata a causa dei numerosi impegni o non si forma o si distrugge progressivamente, in quanto non curata e vivificata dalle attenzioni femminili e dal suo amore.

 

Tratto dal libro di E. Tribulato"L'educazione negata" Edizioni E.D.A.S.

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