Storia di una mamma, di un papà e di un bambino  con grave ritardo nel linguaggio, nella socializzazione e nell'integrazione

Storia di una mamma, di un papà e di un bambino con grave ritardo nel linguaggio, nella socializzazione e nell'integrazione

 

Essere genitori è la cosa più bella ed allo stesso tempo più complessa che possa capitare ad un essere umano

La nostra “avventura” ha inizio quasi cinque anni fa…dopo una gravidanza difficile ed un parto più che traumatico arriva il nostro “principino”. Un figlio ti stravolge la vita ed i cambiamenti sono tanti…in alcuni momenti anche troppi ma sempre meravigliosi!

Il nostro bimbo cresce, inizia a proferire le prime paroline…il primo mamma e papà un po’ in ritardo ma fino ai 2 anni e mezzo tutto procede normalmente…tranne nel notare che il bambino è un po’ timido e chiuso…ma non ne facciamo un problema…aspettiamo con ansia che le prime paroline si trasformino in tante paroline e qualche frase…ma tutto questo non succede e tutto ciò causa (nella mamma in particolare) parecchie preoccupazioni…il cuore di una madre certe cose le sente e le avverte…anche se tutti dicono di non esagerare e di non preoccuparsi…

Arrivano i 3 anni e viste le pochissime parole pronunciate dal bambino si decide di fare le visite del caso...”ritardo del linguaggio” ci viene detto…senza riuscire a scoprirne le cause…con tutte le angosce che queste visite portano…

Un genitore in questi momenti le pensa tutte ed il mondo si ferma…si è assaliti da migliaia di pensieri e tantissimi pareri, ma la verità è solo una: quando ci si trova in certe situazioni il tuo mondo cambia, cambi tu e il modo di vedere la vita…siamo sinceri!

Tutto questo incide anche sulla vita di coppia…tutto diventa più difficile e complicato…forse perché la sofferenza di una situazione che non si sa come gestire porta ad isolarsi…e ci si allontana da chi ci vuol bene…uomo e donna affrontano i problemi diversamente e tutto genera rabbia e tristezza… tutto questo dolore emotivo il bambino lo percepisce e non fa altro che generare un circolo dal quale non è facile uscire!

Altro muro…: l’asilo!

Siamo ai 3 anni e il bambino inizia a frequentare l’asilo e non riesce ad integrarsi con i suoi coetanei...ogni mattina lo stesso incubo, lo stesso strazio nel dover lasciare il bambino piangente ed angosciato all’asilo.tutti consigliavano di non mollare, di farlo “abituare” che era solo una fase che una volta superata lo avrebbe portato ad una crescita personale…ma in realtà, come in seguito ci verrà spiegato,  il bambino non era ancora pronto, lo viveva come una punizione incomprensibile e non faceva altro che farlo regredire…

Era chiaro che non sapevamo più che fare…avevamo bisogno di aiuto…

Per fortuna siamo riusciti a trovare un professionista che ha preso a cuore nostro figlio come bambino e non come paziente, cercando di capire cosa potesse aver innescato quel meccanismo nel quale ci siamo trovati senza neanche rendercene conto!

Il dott. Emidio Tribulato, del Centro Studi Logos “O.N.L.U.S.”, ci ha indirizzato con gentilezza, professionalità e molto tatto, verso dei comportamenti più a “misura di bimbo” ed abbiamo iniziato un percorso sia individuale che familiare.

Siamo partiti da incontri settimanali e con tantissime preoccupazioni e paure, Il dott. Tribulato ci ha fatto capire le esigenze del bambino di stargli vicino, di  tranquillizzarlo e sotto suo suggerimento abbiamo interrotto l’asilo, abbiamo cercato di farlo sentire protetto ed amato, fargli prendere sicurezza… giorno dopo giorno la rabbia e l’aggressività del bambino diminuivano…cominciava a tranquillizzarsi e iniziava a guardare la gente…poco per volta inizia a pronunciare altre parole e le prime frasi e con molta, molta pazienza e tantissimo amore continuava a  migliore.

Abbiamo “imparato” a giocare con il nostro bambino capendo che è importante capire come vuole giocare lui...non imponendo regole ma liberi di esprimere ciò che si vuole… il gioco è soggettivo ed è del bimbo… senza imporre il nostro modo “giusto” di giocare senza necessariamente seguire la nostra idea di gioco…solo con l’intento di divertirsi insieme… questo è ciò che desidera nostro figlio...giocare insieme con mamma e papà poco importa con cosa e dove!...dedicare del tempo “valido” per un bambino è importante…meglio poco tempo ma solo per lui, che ore con tante distrazioni. Spesso le idee di gioco del bambino non saranno esattamente quello che vorremmo ma assecondarlo per far si che lui prenda sicurezza in se stesso e non si senta vincolato da regole per lui assurde.

Un bambino è una creatura delicatissima e spesso possiamo danneggiarlo senza neanche rendercene conto.

La rabbia di un bambino che non riesce ad esprimersi a parole si trasforma per lui in frustrazione che riesce a “tirar fuori” solo con violenza e questo per un genitore è dolorosissimo… uno schiaffo o una testata di un bimbo dato ad una mamma od un papà genera un dolore emotivo enorme nei genitori...spesso esasperante.

Abbiamo imparato a conservare nel nostro cuore i momenti belli che passiamo con il bambino (come la favola prima di dormire) per avere la forza di superare i momenti più difficili… crescere è un cammino difficile sia per i genitori che per i figli…

Genitori non si nasce ma si diventa insieme con i propri figli...non è facile e spesso si sbaglia ma si deve avere il coraggio e l’amore di cambiare in meglio per noi ma soprattutto per i nostri figli.

Abbiamo cercato di “tranquillizzare” il bambino e di rendere la sua vita armoniosa e abbiamo iniziato un cammino di crescita per tutti e tre…con salite, discese e lunghi rettilinei nei quali abbiamo imparato grazie alle indicazioni del Dott. Tribulato, a gioire di ogni piccolo miglioramento del bambino…

Nessuno dice che è o sarà facile...ma la rabbia ed il dolore non portano a nulla anche se sono inevitabili in certi momenti. Abbiamo imparato a nostre spese che noi genitori abbiamo il dovere di proteggere i nostri figli dal dolore emotivo che proviamo durante i periodi difficili che passiamo quando i nostri figli hanno dei problemi.

Oggi il nostro bambino frequenta l’asilo da settembre, si è integrato con i suoi compagni senza grandi problemi ed è un bimbo che si impegna con mamma e papà per far si che questo cammino di vita sia una festa fatta di sorrisi.

Ci sono momenti difficili, non lo neghiamo...quelli nei quali  vorresti sparire ma poi guardi lui…e pensi che la vita è meravigliosa!

Un ringraziamento speciale va al dott. Emidio Tribulato che ha saputo indirizzarci con professionalità, umanità ed amore, verso un percorso di vita non semplice.

Messina, 20/03/2017

Una mamma e un papà

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