Questi bambini, che hanno capacità intellettive normali anche se non eccelse per cui sono etichettati come un “po’ lenti nell’apprendimento” ma che hanno alle spalle una famiglia disponibile ad aiutarli, non dovrebbero rappresentare un problema se, prima di iniziare le attività scolastiche più problematiche: scrittura, lettura e aritmetica, si aspettasse che i centri deputati a tali apprendimenti avessero il tempo di maturare pienamente. Sarebbe pertanto auspicabile che tali bambini fossero inseriti nell’ambiente scolastico qualche mese o un anno dopo gli altri. In alternativa dovrebbero effettuare, prima di andare nella scuola elementare, un programma di stimolazione che permetta loro di sviluppare rapidamente quelle aree non pienamente mature.
Ciò molte volte non avviene in quanto questi bambini, al compimento dell’età: a sei anni prima della riforma e ora addirittura a cinque anni e sei mesi, sono inseriti accanto a coetanei che hanno capacità nettamente superiori alle loro; ma soprattutto sono messi in difficoltà di fronte a compiti per i quali non sono ancora perfettamente maturi.
Per questi bambini si consiglia di attuare il programma “Voglia di crescere” iniziando dal livello appena inferiore alla loro età cronologica fino ad arrivare almeno alla fine del livello successivo a quello della loro età. Per l’apprendimento della lettura sarebbe bene utilizzare immediatamente “Leggo anch’io”. In questo modo non solo li avremo messi alla pari con i coetanei ma avremo dato quella “marcia in più” che potrà permettere loro di inserirsi nelle attività scolastiche in modo efficace e produttivo, senza complessi di inferiorità e senza tentennamenti.
Tratto dal libro di Emidio Tribulato "Voglia di crescere" Guida per i genitori e gli operatori.
Per scaricare gratuitamente sul vostro computer questo libro cliccate qui.